BRINDISI – “Brindisi, una città in cui tutto è proibito, una città in cui i giovani non hanno possibilità, dove si sentono chiusi e non hanno l’opportunità di coltivare la loro creatività”.
Lo scrive, in una nota, Gianmarco Palumbo, coordinatore cittadino Unione degli Studenti, il quale prosegue: “Una città buia dove le conseguenze delle scelte politiche si fanno sentire, come un nodo attorno al collo. Abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione con le raccapriccianti vicende della biblioteca provinciale, un punto di riferimento per studenti e studentesse, un punto di incontro per tutti, un luogo dove poter approfondire gli studi con la piena tranquillità, con amici e con coetanei che si aiutavano reciprocamente.
Ci hanno privato anche di questo, della stessa cultura, e una città senza cultura, è una città morta. Quotidianamente vediamo sempre più ragazzi che abbandonano gli studi, affidandosi alle strade o a qualche lavoro sottopagato, perché cosa non si fa oggi pur di aiutare la propria famiglia, anche a costo di sacrificare gli studi. Siamo semplicemente in chiusi in questa ‘gabbia’, la possibilità di uscire è un’arma di ricatto e intrappolati nei nostri quartieri è difficile scegliere di cambiare vita per sè, per la propria famiglia, per la propria città. Ad oggi è fondamentale la riflessione su uno spazio sociale in questa città, che è venuto a mancare ormai da tempo, uno spazio che per i giovani deve essere un punto di incontro, un punto di partenza per immaginare un’altra città. Un luogo nel quale si possano svolgere attività dal semplice stare insieme e confrontarsi, ad attività artistiche, musicali, letterarie, un posto dove coniugare aggregazione, socialità e creatività, dove ognuno possa esprimersi…. noi siamo pronti!”.