FRANCAVILLA FONTANA – “Sembra un paradosso, ma a Francavilla accade anche questo: Sinistra e Libertà, partito che si autoproclama paladino dei più deboli, è andato su tutte le furie quando ha saputo che per mandare i propri figli all’asilo comunale le famiglie di Francavilla più in difficoltà dovranno pagare molto ma molto meno rispetto a un anno fa, e quelle più abbienti qualcosina in più”.

Lo dichiara a caratteri cubitali il sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, il quale specifica ancora “mi spiego meglio: da quest’anno le famiglie con fascia ISEE fino a 7.500 euro (che attenzione, non significa 7.500 euro di reddito, visto che questo potrebbe anche essere di 20 o 30mila euro) pagheranno 50 euro al mese e non più 115 euro (meno della metà!). E le famiglie con fascia ISEE fino a 10.000 euro pagheranno 89 euro (o 79 in base all’età del bambino) anziché 144 euro: anche qui praticamente la metà. Dai 15mila euro in su, è vero, ci sono degli aumenti: ma dell’ordine di poche decine di euro. Ripeto, sembra paradossale che a lamentarsene sia proprio un partito di sinistra, scandalizzato che questa Amministrazione faccia pagare di più un farmacista o un imprenditore, e di meno un contadino o un operaio. Ma quando parlo di “comunisti col Rolex” a Francavilla parlo proprio di questo e questi. Infatti quale esempio fanno nel loro comunicato? Quello di chi ha una fascia ISEE superiore a 15mila euro. I più poveri, loro, nemmeno li considerano. Nemmeno li citano: non conviene e, ovviamente, non interessa. A loro. C’è poi, oltre al paradosso, la scorrettezza umana e politica. In tutto il comunicato loro parlano di aumenti e di quote di iscrizione, ma omettono un piccolissimo dettaglio: i fondi Pac del Ministero dell’Interno, che per 2 anni ci hanno permesso di estendere l’orario, di avere più maestre, tariffe più basse e nessuna quota di iscrizione, sono finiti. In questi due anni il servizio infatti è stato “drogato” positivamente dai 150mila euro che la Regione ci dava e che da quest’anno non ci dà più. Sel se ne è dimenticata? No, lo sa, ma non lo dice, perché altrimenti si capirebbe tutto. Ma a loro non interessa né la gente, né il Comune, né il servizio. E la prova sapete qual è? Che quando abbiamo spiegato tutto questo alle famiglie, nessuno ha battuto ciglio. E i posti disponibili sono stati riempiti quasi tutti in pochissime ore. Nonostante il tentativo di Sel di aizzare le famiglie. Ah dimenticavo, tutto ciò ci farà risparmiare 300mila euro all’anno alle casse comunali: soldi che potremo reinvestire a favore dei più deboli. Quei deboli che a Sel, evidentemente, non interessano affatto”.

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