Antonio Forcellino ospite a “Librincircolo”

Un viaggio nella bellezza, guidati da una tra le voci più influenti e accreditate del panorama artistico italiano. Venerdì 26 febbraio alle 18:30, Antonio Forcellino, architetto, restauratore e grande studioso del rinascimento, sarà ospite del progetto culturale puglieseLibrincircolo per presentare il suo ultimo saggio, “La Cappella Sistina. Racconto di un capolavoro”, edito da Laterza nel 2020. Dialogheranno con l’autore i giornalisti Sebastiano Coletta e Serena Greco. La Cappella Sistina nasce nel periodo in cui si affermano con vigore l’identità della Chiesa di Roma e il primato del papa. Per dirla teologicamente, il tempo “sub Lege” dell’Antico Testamento è trasformato dalla Chiesa in tempo “sub Gratia”. BaccioPontelli, infatti, segue pedissequamente le descrizioni del tempio di Salomone riportate nella Bibbia, per dare le stesse dimensioni alla cappella commissionata da Sisto IV della Rovere. All’interno si dispieganocirca duemila metri quadrati di pittura murale che esprimono la continuità tra Antico e Nuovo Testamento: dalle Storie di Mosè e di Cristo – contrapposte tra loro – alla volta michelangiolesca con le scene tratte dalla Genesi, per ritrovarsi di fronte al maestoso Giudizio Universale con quello sfondo lapislazzuli che affascina e commuove. La Cappella Sistina vuole essere una “summa” delle vicende storiche che segnano il mondo cristiano nel ‘400. Non a caso Antonio Forcellino inizia il suo viaggio nellalontana Otranto, conquistata dagli ottomani al seguito di Maometto II nell’agosto del 1480. Fu un massacro che vide protagonisti oltre 800 abitanti della città bizantina, martirizzati per aver rifiutato la conversione all’islam. Ma i motivi della presa di Otranto furono tutt’altro che religiosi, implicarono gli interessi politici e commerciali di alcune delle signorie italiane come Firenze e, ovviamente, del papa, che, proprio in quegli anni,fa affrescare la Cappella che da lui prenderà il nome. La Sistina è anche il luogo di incontro dei maggiori artisti dell’epoca: pensiamo, per esempio, a Michelangelo e Raffaello, così diversi nel carattere e nella poetica: l’imponenza delle forme e la plasticità “scultorea” del primo lascia spazio alla dolcezza espressiva del secondo. Da oltre cinquecento anni questo scrigno d’arte e di storia incanta visitatori di ogni provenienza, cultura e religione, segno che l’arte e la bellezza uniscono sempre.

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