Angelo Leo eletto segretario generale della FIOM CGIL di Brindisi

Angelo Leo è stato eletto segretario generale della FIOM CGIL di Brindisi con 44 voti a favore ed un astenuto.

Di seguito la sua relazione al congresso:

Buongiorno a tutti, compagni e compagne, delegati ed amici che ci onorate della
vostra gradita partecipazione all’XI congresso territoriale della FIOM-CGIL di
Brindisi. Il nostro congresso si tiene in una fase politica economica molto difficile,
incerta, a ridosso di una lunga crisi non ancora alla sua conclusione. Abbiamo
convintamente e volutamente dedicato il nostro congresso al tema dell’antifascismo,
dell’antirazzismo e della uguaglianza dei diritti di tutti i lavoratori. Ripeto uguaglianza
dei diritti di tutti i lavoratori, siano essi bianchi, neri, rossi o gialli.
Siamo più che mai convinti che nell’epoca della libera globale circolazione delle
merci, anche i lavoratori, gli esseri umani, hanno il diritto universale alla libera
circolazione.
In questo momento il mio pensiero va alla incredibile vicenda dell’assurdo
arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano che, come tutti sapete, è stato ed è un
sindaco democratico ed accogliente in tema di migrazione, una figura che tutto il
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mondo ha avuto modo di apprezzare e studiare, facendone un esempio positivo
internazionale.
Mimmo Lucano, un uomo mite, pacifico, un sindaco, un amministratore politico,
che vive con un compenso di 1000 euro al mese, con una moglie che per contribuire al
reddito famigliare, umilmente si presta a fare le pulizie nelle case degli anziani Riacesi;
esempio più che raro di etica e di onestà, in un paese dove la corruzione la fa da padrona
ed i potenti ed arricchiti grazie ad un sistema marcio e corrotto, non finiscono mai in
galera e non si dimettono mai dai loro incarichi istituzionali, neanche in caso di
condanna. Paradossalmente un uomo onesto dal quale la CGIL di Brindisi, con alla
testa il compagno Antonio Macchia, nel mese di agosto si era recata in delegazione per
esprimere solidarietà alla sua straordinaria esperienza di accoglienza e di rigenerazione
economica sociale di un Borgo abbandonato dai suoi abitanti per la mancanza di lavoro,
e per il soffocamento criminale della ‘ndrangheta calabrese. Ebbene Mimmo Lucano,
dopo aver ridato vita legalmente al suo Borgo, viene fatto oggetto di un provvedimento
simile a quello subito da Lula in Brasile.
Stiamo ormai assistendo alla protervia degli uomini della prepotenza
neoarrichita, contro la povera gente, con un bombardamento mass mediatico che
trasforma i carnefici in vittime e viceversa le vittime in carnefici. Sono più che sicuro
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che l’onestà dell’umanissimo Mimmo Lucano, uscirà immacolata da questa
paradossale vicenda.
Per questo motivo mi sento di affermare con convinzione ONORE A MIMMO
LUCANO, SIAMO TUTTI RIACESI.
Ed ora passiamo ai temi del nostro congresso. La grande, devastante crisi ha
colpito a livello globale le produzioni industriali ed in particolare, nel nostro paese, ha
colpito circa il 30% della industria manifatturiera, specie nel settore metalmeccanico,
con industrie dismesse o trasferite in altre sedi fuori dal territorio nazionale, con
migliaia di lavoratori in cassa integrazione e mobilità. Di conseguenza l’attacco
sferrato dal capitale finanziario ai diritti dei lavoratori non ha eguali nella storia del
nostro paese dalla fine della Seconda Guerra mondiale.
Si può dire, SENZA ombra di smentita, che tutti i governi che si sono succeduti
negli ultimi decenni, HANNO perseguito l’obiettivo comune di smantellare tutti i
diritti contrattuali e normativi conquistati con le lotte dei lavoratori e dei sindacati negli
anni ‘60/’70 con il varo dello statuto dei lavoratori. L’attacco sistematico all’art.18,
l’introduzione di pseudo-contratti precari, lo smantellamento dello stato sociale, la
legge Fornero sulle pensioni e lo Jobs Act, HANNO completato il quadro di
devastazioni perseguito dal grande capitale finanziario per trasformare la classe operaia
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organizzata, in una base di massa SENZA diritti. In poche parole si cerca di riportare
indietro le lancette della storia introducendo forme di neoschiavismo inimmaginabili.
I lavoratori, come non mai, sono stati divisi nella loro uguaglianza. Gli anziani
contro i giovani con diritti sindacali e contrattuali differenti, i sindacalizzati contro i
non sindacalizzati degli appalti, lavoratori terrorizzati dalla prospettiva ricattatoria del
licenziamento ad ogni cambio appalti. In più la fomentazione xenofoba di scagliare i
lavoratori italiani contro i lavoratori stranieri. Tutto questo viene fatto passare come
modernità. In realtà è un tragico ritorno al nefasto passato tragicamente subito dai nostri
lavoratori sia in patria che nel mondo intero in seguito alla migrazione di milioni di
Italiani nel secolo scorso. Purtroppo la perdita di memoria è una delle cause della
perdita della coscienza di classe.
Nostro obiettivo congressuale è di spostare in avanti la rinnovata battaglia per
l’uguaglianza. A partire dal contratto nazionale, per proseguire con una unit�
contrattuale europea e persino mondiale. Perché solamente l’uguaglianza dei diritti
potrà ridare forza al movimento dei lavoratori e al sindacato di classe nei confronti di
un mondo industriale nelle mani delle multinazionali. A questo proposito l’esempio
della trattativa di Taranto calza a pennello. Una multinazionale con approccio sindacale
difficile, un governo prima tentennante che in seguito, bisogna riconoscerlo, ha fatto la
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cosa giusta; ma soprattutto l’unità dei lavoratori che si è confermata ampiamente nel
referendum. Il ruolo della FIOM-CGIL nazionale e tarantina è stato determinante.
Ovviamente non mi riferisco alle questioni ambientali, ma all’accordo sindacale in
materia di conservazione dell’art.18, no Jobs Act, mantenimento dei livelli
occupazionali. Un esempio globale di tenuta sindacale da estendere. Naturalmente
bisogna vigilare sull’applicazione integrale dell’accordo.
Penso che anche la FIOM-CGIL, nella nostra piccola provincia, abbia tenuto il
pezzo sindacale in tante realtà ed in particolare nella vicenda TECNOMESSAPIA. Il
tavolo della task force regionale per la ricollocazione del bacino delle competenze di
un personale altamente qualificato nel campo aerospaziale, con il coinvolgimento delle
imprese del settore, inizia ad indicare un percorso in tema di ricollocamento fuori dal
sistema di gestione privato clientelare che ha esteso, anche nelle industrie
metalmeccaniche, una preoccupante forma di caporalato che ormai non è solo
appannaggio del comparto agro-industriale.
Come FIOM-CGIL pensiamo che sia giunta l’ora, anche a Brindisi, di avviare
un ricollocamento pubblico trasparente, basato sulle competenze dei lavoratori, che
ponga fine al faccendariato, alle raccomandazioni non certamente gratuite, che oltre ad
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essere lesive della dignità umana, sono un reato penale praticato dai neo-caporali
collocatori del settore.
A tutto ciò si aggiunge l’incompatibilità delle violazioni di tutte le norme di
sicurezza e della applicazione dei contratti sia in materia retributiva, che di orari di
lavoro interminabili. Soprattutto nelle piccole aziende di appalto e subappalto, dove i
pagamenti delle mensilità pregresse superano a volte anche i cinque mesi.
Come FIOM-CGIL Brindisi, chiediamo agli organismi preposti di intensificare
i controlli nelle aziende, in tutte le aziende, nessuna esclusa, in generale ma in
particolare negli appalti.
Come non bisogna aspettare che caschino giù i ponti con decine di vittime, prima
di vedere sulle autostrade schiere di manutentori all’opera, così nelle aziende
metalmeccaniche, non bisogna attendere il fattaccio, per fare rispettare le norme sulla
manutenzione.
A questo punto sorge spontanea la domanda: ma nelle industrie
metalmeccaniche brindisine la situazione è così nera?
No, non tutto è così nero, ci sono certamente eccellenze, ci sono relazioni
sindacali importanti, improntate sul reciproco rispetto delle parti e degli accordi
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approvati e sottoscritti. Nelle grandi aziende ci sono importanti riconoscimenti
contrattuali nazionali di gruppo che vengono rispettati nella loro interezza, ma questo
avviene solo in una parte della industria metalmeccanica brindisina. Troppe sono
ancora le aziende SENZA presenza sindacale a Brindisi, specie nel resto del territorio
provinciale, con grave danno ai lavoratori non solo per l’applicazione del contratto, ma
anche in merito alla conoscenza e all’utilizzo di strumenti bilaterali come Cometa e
Metasalute. Come Fiom Brindisi, per tutelare i lavoratori e informarli sui benefici di
Metasalute e Cometa, abbiamo affidato l’incarico di responsabile territoriale al
compagno dott. Carmine Camposeo, che sta svolgendo un lavoro preziosissimo di
informazione puntuale precisa ed assolutoria, come mai la FIOM-CGIL di Brindisi
abbia fatto nel passato.
Purtroppo sono ancora tanti i lavoratori metalmeccanici, figli di un dio minore,
che subiscono violazioni contrattuali nel nostro territorio. Centinaia di lavoratori sono
tenuti perennemente sotto il ricatto di perdere l’occupazione ad ogni cambio di appalto.
Per contrastare efficacemente questa situazione c’è bisogno di una azione sindacale
vera, di un movimento unitario delle rsu, dove esistono, della loro elezione nei luoghi
dove al sindacato è impedito l’accesso. Ma tutto questo non può essere realizzato con
sigle sindacali che hanno mutato geneticamente il loro ruolo, trasformandosi da
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sindacalisti in caporali collocatori, anche con l’utilizzo di compiacenti pseudo agenzie
di somministrazione.
Per non parlare della cronaca giudiziaria che si è ampiamente occupata nel
passato recente delle scorrerie della criminalità organizzata in alcuni segmenti del
settore aeronautico. Forse sarà il caso che la legge 199, varata per il settore agroindustriale,
sia applicata ed estesa anche nel settore metalmeccanico.
A tutto ciò si aggiungono le difficoltà create da un quadro politico nazionale
inedito. Ci sono senz’altro aperture interessanti sul piano del lavoro, come è avvenuto
nella vicenda Ilva ed altre situazioni di crisi, ma ci sono anche preoccupanti rigurgiti
xenofobi, razzisti, fascisti, tipici dei regimi autoritari rappresentati dal nefasto ruolo
della Lega con a capo un personaggio prepotente, che viola le leggi come e forse più
del suo ispiratore protettore di Arcore. Purtroppo la responsabilità della nascita
dell’attuale governo ricade in larga parte sul PD di Matteo Renzi. È sotto gli occhi di
tutti la perdita di credibilità del PD, nelle masse popolari in generale e nella classe
lavoratrice in particolare. Il PD renziano, con scellerato cinismo, è stato capace di
produrre provvedimenti antipopolari, favorevoli solo alle banche ed alle grandi
concentrazioni finanziarie private che hanno favorito la crescita elettorale non solo dei
pentastellati, ma anche di un partito inquietante come la lega. Un partito che ha
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costruito le sue fortune con la facile demagogia, con l’odio prima contro i meridionali,
poi permanentemente contro i migranti. Agitazioni strumentali che stanno cambiando
il senso comune della gente, su di un crinale pericolosissimo, simile a quello respirato
durante il regime fascista, come ci ha messo giustamente in guardia il grande scrittore
Andrea Camilleri.
Ma se questo può consolarci, contrariamente al quadro nazionale, Brindisi nella
elezione del proprio sindaco è stata capace di dare una positiva, diversa risposta. Oggi
Brindisi ha una amministrazione guidata dal compagno Riccardo Rossi, che sta
cercando con determinazione di voltare pagina nella storia della città. La ricerca di
indirizzare uno sviluppo produttivo ecosostenibile senza contrapporre il lavoro alla
città, troverà sicuramente nella FIOM-CGIL un interlocutore attento e consapevole che
la nocività colpisce prima di tutto gli operai in fabbrica e subito dopo le loro famiglie
nella città; consapevole, dunque, che la nostra città e la stessa provincia, non possano
permetterci chiusure e spostamenti di attività produttive senza aver prima programmato
un diverso sviluppo a salvaguardia dell’ambiente e dei livelli occupazionali.
Care compagne e compagni, sono passati 7 mesi dalla mia elezione a segretario
generale della FIOM-CGIL di Brindisi. In questi 7 mesi SIAMO intervenuti su tutte le
situazioni di crisi occupazionale, riuscendo a portare a casa risultati positivi, sia pure
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parziali. Abbiamo partecipato attivamente a tutti gli impegni politici della categoria e
della confederazione. Abbiamo promosso numerose assemblee nei luoghi di lavoro e
anche nelle sedi comunali della confederazione. Abbiamo conseguito straordinari
risultati nel rinnovo RSU di importanti aziende. Abbiamo reclutato nuovi iscritti in
nuove aziende, ed aumentato gli iscritti nelle aziende dove eravamo già presenti.
Nonostante ciò, un personaggio SENZA arte né parte, in modo subdolo, ha cercato di
scalfire il prestigio della nostra gloriosa organizzazione. Come disse a suo tempo il
MIGLIORE, anche nella criniera di un purosangue si annida un pidocchio. Per
concludere, OGGI, con il nostro congresso ci apprestiamo ad eleggere un gruppo
dirigente in larga parte già in continuità con il passato, ma anche con importanti
rinnovamenti che ci rafforzeranno e ci daranno possibilità di crescita molto più grandi
che in passato. Compagne e compagni, noi siamo la FIOM-CGIL, SIAMO il sindacato
metalmeccanico più antico e coerente di questo paese. Siamo il sindacato che nel 1943
ha difeso le fabbriche italiane con le armi contro la occupazione nazifascista. Noi siamo
la FIOM-CGIL scesa nelle piazze del 1968 insieme agli studenti e ai lavoratori della
terra. Noi siamo la FIOM-CGIL dello Statuto dei Lavoratori e dell’art.18. Noi siamo
la FIOM-CGIL stretta IERI attorno ad un sindacalista del calibro di Maurizio Landini,
ed oggi sotto la direzione della nostra determinatissima compagna Francesca Re David.
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Noi siamo la FIOM-CGIL che LOTTA per l’uguaglianza delle donne e degli uomini.
Dei lavoratori bianchi, neri, rossi e gialli. Noi siamo la FIOM-CGIL e resteremo la
FIOM-CGIL e non saremo mai quello che gli altri vorrebbero farci diventare.
GRAZIE a tutti compagne e compagni ed amici presenti.
VIVA LA FIOM, VIVA LA CGIL.

Angelo Leo
Segretario Generale FIOM-CGIL di Brindisi

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