Ancora in piedi l’ipotesi di una sinistra compatta. Casone (Possibile): “Ragioneremo con il Pd sui programmi, ma solo dopo l’assemblea del 3 dicembre”

BRINDISI – Più che una battuta d’arresto, sembra trattarsi di una pausa di riflessione: il Pd e l’ala più a sinistra dello schieramento politico, infatti, torneranno a dialogare, ma solo dopo che  Possibile, Sinistra Italiana ed Art. 1 riceveranno indicazioni più precise dall’assemblea nazionale unitaria del 3 dicembre, e solo dopo che le stesse forze abbiano messo a punto una piattaforma programmatica assieme a Brindisi Bene Comune, loro partner naturale. Dopodiché, si potrà incontrare il Pd, cercando di comprendere se vi siano i presupposti per addivenire concretamente ad un accordo politico.

Enzo Casone è stato il primo segretario cittadino del Pd, ma una diversità di vedute l’ha portato ad uscire dal partito nel 2015 ed a collocarsi attualmente all’interno di “Possibile”, il movimento politico di Civati. Da profondo conoscitore della sinistra locale e nazionale, gli abbiamo così chiesto cosa ne pensasse degli ultimi sviluppi in merito alla possibilità di costruire una coalizione che vada dalla sinistra più ‘radicale’ fino al Pd.

“Condivido le dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale di Sinistra Italiana Pasquale Barba, nel senso che Carmine Dipietrangelo ha espresso il suo pensiero, legittimo, ma lo ha fatto un po’ prematuramente rispetto al processo interno in corso. Noi (Possibile, ndr), Sinistra Italiana ed Art. 1, infatti, stiamo costruendo una lista unitaria e domenica faremo l’assemblea provinciale, durante la quale nomineremo i delegati per l’assemblea nazionale del 3 dicembre. Siccome abbiamo espresso una serie di valutazioni negative sul Pd, e siccome ciò che nasce a Roma è una lista antitetica al Pd, ritengo che oggi sia un po’ difficile, politicamente, aprire al Pd. Contestualmente, però, non è corretto nemmeno affermare che noi assumeremo una posizione di chiusura: semplicemente, in questo momento vogliamo prima concludere il nostro percorso interno e dialogare con Brindisi Bene Comune. Discusso dei temi programmatici tra di noi, certamente poi ci confronteremo con il Pd: se arriveranno indicazioni sui programmi del tenore che auspichiamo, nessuno dirà di no; oggi però è molto prematuro”.

C’è il rischio che dai vertici nazionali arrivino direttive tese alla chiusura verso il Pd?

“Il 3 dicembre sapremo quale impostazione seguire: sicuramente a livello nazionale non si dialogherà con il Pd. A livello periferico sono invece convinto che sui programmi si possano trovare eventuali punti d’incontro”.

Anche perché, a livello locale, il Pd sembra vivere una reale fase di rinnovamento…

“Onestamente non posso che dare atto che c’è una fase di rinnovamento molto forte nel gruppo dirigente del Pd, però poi bisogna concretamente confrontarsi sui temi prima e sulle persone poi”.

Possiamo dunque dire che, al contrario di quanto emerso da più parti, voi ed il Pd non avete ancora avuto modo di incontrarvi ufficialmente?

“Il Pd sa da tempo che prima di avere un confronto, deve attendere la conclusione del nostro percorso, che vivrà una tappa importante il 3 dicembre. Dopodiché, ragioneremo nel merito senza preclusione alcuna”.

Andrea Pezzuto
Redazione
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