Al Fermi non si va più, studenti spediti nella parte nuova del Ferraris

scuola ferraris

BRINDISI – Questo trasferimento non s’ha da fare.

Nuova puntata ricca di colpi di scena, per tutti i fruitori dell’istituto G. Ferraris di Brindisi, che quest’oggi hanno appreso che il trasferimento presso l’ex scientifico E. Fermi di Santa Chiara è sfumato, causa mancanza fondi della Provincia.

Eppure, meno di una settimana fa, la preside del professionale Rita De Vito sprizzava gioia da tutti i pori, per essere riuscita a vincere una battaglia dura, come il trasferimento della sede del Ferraris al Fermi, ringraziando la Cassa dei ragionieri e tutte le Istituzioni che si sono prodigate in merito alla risoluzione del problema.

Ora, è tutto da rifare. Pare che si ritorni a ‘bivaccare’ nella più totale preoccupazione di un futuro ancora, nuovamente, tutto da scrivere. Intanto, l’anno accademico scorre e la paura di perderlo si fa sempre più concreta.

Ma cosa è successo realmente, se mercoledì scorso sembrava essere tutto sistemato?

Da questa mattina tutto viene sovvertito. Dall’incontro in Prefettura (alla presenza del presidente della Provincia Maurzio Bruno, del Prefetto Annunziato Vardè, della preside del Ferraris Rita De Vito, del direttore dell’USR Cammalleri, del provveditore uscente Mililli, da quello attuale Nicolì, dalla preside Quarta del Belluzzi e da quella del De Marco Metrangolo) si è appreso che i 640 ragazzi dell’istituto G. Ferraris non potranno più trasferirsi al Fermi, perché la Provincia non avrebbe le risorse per accollarsi questo onere (si parla di 65mila euro circa, ndr), cosa che, ad onor del vero, era già stata anticipata da Newspam qualche settimana addietro.

Pertanto, la soluzione che ne è uscita fuori dall’odierno tavolo (conclusosi attorno alle 14:15) è quella già da tempo avanzata da Bruno, ossia di “temporeggiare presso il Belluzzi – ha dichiarato alla nostra redazione il presidente della Provincia – in attesa che vengano ultimati i lavori di manutenzione presso l’area nuova del Ferraris stesso. Opere che nel frattempo sono state ultimate e già da domani si potrà iniziare il trasferimento”. Infatti, anche lo SPESAL ha dato il via libera; si può tornare a fare ‘scuola’. “Fermo restando che – ha terminato Bruno – se la Regione si dovesse far carico delle spese di locazione da gennaio a luglio, la Provincia, già durante le vacanze di Natale, si attiverà per il trasferimento”.

Ma la Cassa dei ragionieri, lo scorso 9 novembre, non diede l’ok per il trasloco al Fermi? “Sì – ci ha riferito la preside De Vito – ma con riserva; cioè, a patto che la Provincia ottemperasse alle pendenze che avrebbe con l’istituto Ettore Majorana, il quale ancora non si è capito se sarà spostato o meno nella Cittadella della Ricerca. In caso contrario, la Provincia non avrebbe ulteriori fondi da erogare per la locazione del Fermi”.

Come dicevamo, ora possono riprendere le lezioni presso la parte nuova del Ferraris, ma con qualche ‘handicap’. Il nuovo blocco dell’edificio dispone solo di 12 aule e due laboratori, ma di fatto le classi sono 23. “La preside del De Marco – ha concluso la dirigente del Ferraris – ci ha concesso altre 11 aule diurne, oltre alle 3 per il serale. In questo momento, mi interessa solo fare lezione e che i miei studenti recuperino il tempo perso e non perdano l’anno scolastico”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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