Acque Chiare: finisce un incubo lungo 11 anni. Niente assoluzione per la Cassazione che dichiara prescritta la lottizzazione abusiva e revoca la confisca

BRINDISI – Dopo un incubo durato ben undici anni, la Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di lottizzazione abusiva, revocando la confisca e, di conseguenza, dissequestrando le villette del villaggio Acque chiare, comparto C, a cui la Guardia di Finanza appose i sigilli il 28 maggio 2008.

Il dispositivo non è stato ancora depositato, e bisognerà attendere diversi mesi prima che gli avvocati ne entrino in possesso, ma ciò che è certo E’ che la Corte di Cassazione si è espressa in tal senso al termine dell’udienza decisiva dell’ultimo grado del processo e che è stata disposta la restituzione dei fabbricati ai proprietari.
Tutti i ricorsi delle parti civili sono stati rigettati. I veri ‘vincitori’ – se così li si può definire- sono di fatto i legali degli imputati Vincenzo Romanazzi (costruttore), difeso dagli avvocati Vito Epifani ed Alfredo Gaito, l’arch. Carlo Cioffi (all’epoca dei fatti dirigente della Ripartizione Urbanistica del Comune di Brindisi), difeso dall’avv. Roberto Cavalera così come il porgettista, ing. Severino Orsan ed il notaio Bruno Romano Cafaro, difeso dall’avv. Vito Epifani e Filippo Sgubbi, per i quali la Corte ha annullato senza rinvio.

Per tutti sarebbe stata dichiarata la prescrizione del reato di lottizzazione abusiva. Per capire cosa accadrà, invece, per i comparti A e B dei villaggio, bisognerà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza della Corte.

 

 

1 COMMENTO

  1. Praticamente una “sanatoria” legislativa. La burocrazia della Giustizia, difatti diventa complice del malaffare. E chi non volle entrare in quel giro di abusivismo, resta con un palmo di naso.

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