“A Brindisi ha vinto Pino Marchionna: un riformista dei SI-ragionevoli, contro i no-a-tutto e i poteri estranei alla città venuti per colonizzarci”

La vittoria di Pino Marchionna è quella di un sincero riformista, attento all’ambiente con SI ragionevoli alle infrastrutture per portare salute e prosperità, contro i signori del No-a-tutto inquinante e fonte di miseria, annidati nelle coalizioni avversarie e che tanto male hanno fatto alla città. E se non era un pregiudizio ma un punto di vista politico, si sappia ora che i brindisini lo hanno respinto. Con nettezza.
La vittoria di Pino Marchionna, inoltre, sostenuto da noi sin dai momenti turbolenti del difficile negoziato politico, è una reazione dei brindisini a un’idea coloniale, posta in essere da poteri estranei alla Città per sperimentare vacue forme politiche, bocciate senza appello.
Ringrazio i partiti del centrodestra che con generosità e convinzione hanno sostenuto la candidatura di Pino Marchionna, interessati all’idea di far del bene alla città con i fatti e la concretezza: e in questo senso, senza togliere nulla agli altri, merita una speciale menzione Mauro D’Attis.
Ringrazio tutti i candidati della coalizione e in particolare quelli di Azione-Italia Viva, nella speranza di poterli vedere amichevolmente compatti come in tutta la campagna elettorale, dandosi continuamente la mano e facendo il meglio che possono nel Consiglio comunale e fuori.
Vorrei salutare con rispetto il nostro avversario Roberto Fusco, perché chi si cimenta e mette in gioco per fare dell’amministrazione pubblica una parentesi totale della propria vita, merita sempre ammirazione e considerazione. E con lui ringrazio e saluto con amicizia, tutti i candidati della coalizione Fusco, in particolare quelli con cui nel PD ho condiviso in passato anni bellissimi di vita politica e pure più di una polemica: sappiano che avranno sempre la mia amicizia e la mia mano, ma si ricordino però che la politica non è solo un’estenuante organizzazione di congiure o di iniziative per sventarle, e con gli altri non si può polemizzare tacciandoli. con infondata supponenza, di essere il proprio scarto (“la terza, quarta fila”), dimenticando però di comparare professionalità e curriculum.
E circa Pino Marchionna, buon lavoro, amico mio: fai sentire la città orgogliosa di te e di noi. Io starò a tuo fianco per realizzare le cose che con parole impegnative ci siamo impegnati a fare.
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