In una palazzina di case popolari di 5 piani al rione Sant’Elia di Brindisi, 24 famiglie vivono con liquami nei bagni, umidità alle pareti e l’ascensore rotto da un anno. Comune e Arca Nord si rimpallano le responsabilità e nel frattempo nessuno muove un dito.
Queste sono alcune delle case popolari di via Cellini, al rione Sant’Elia. In questo stabile, al civico 29, ci abitano 24 nuclei familiari spalmati su cinque piani: adulti, bambini ed anziani, alcuni dei quali gravemente malati. Come questa signora che abita al piano terra, diabetica, la cui casa è intrisa di umidità. Non solo. A giorni alterni è costretta a chiamare l’autospurgo perché dal bagno fuoriescono liquami maleodoranti.
E poi c’è un problema che riguarda tutti i condomini: l’ascensore è rotto da quasi un anno. Al quinto piano abita una donna affetta da distrofia muscolare che ormai vive reclusa, al terzo un bambino malato di cuore e poi ci sono due infartuati e persone con problemi di deambulazione. Da mesi vanno e vengono dal Comune e da Arca Nord e non c’è verso che trovino risposte: i due Enti si rimpallano le responsabilità. Sta di fatto che questa gente paga il canone al Comune, ma la proprietà degli stabili è di Arca Nord. Intanto, la pazienza inizia a venir meno ed i residenti intendono andare avanti in questa battaglia e far valere il proprio diritto a vivere dignitosamente.
Pamela Spinelli (dal Tg Norba)