BRINDISI – Di solito, negli articoli giornalistici non si scrive mai in prima persona; questa volta, però, sento la necessità di farlo.
Nel corso della conferenza stampa di martedì, presieduta dal professor Saverio Cinieri, primario del reparto di oncologia dell’ospedale Perrino di Brindisi, e dal direttore generale della ASL di Brindisi, dott. Giuseppe Pasqualone, ho avuto modo di incontrare la dott.ssa Manuela Caloro. Una dottoressa come tante. Fin quando non ha esposto il suo passato. Da lì in poi, ho pensato che non era poi così tanto ‘comune’.
Manuela Caloro, psicoterapeuta e psiconcologa di Brindisi. Una donna che, nel pieno dei suoi studi, ha incontrato e sconfitto il ‘mostro’. “Certo – direte voi – è stata fortunata anche”. Sì, molto fortunata. Bravi anche coloro i quali l’hanno avuta in cura. Ma una donna di 30 anni (l’età in cui ha scoperto di avere il cancro), durante un percorso di studi faticoso e difficile, che si imbatte in questo ‘male’, pronta a sostenere chemio su chemio, perdita dei capelli e delle sopracciglia e tutto ciò che la malattia comporta, credetemi, non è affatto facile. Va bene la fortuna, va benissimo la bravura dei dottori, ma la forza che una persona sprigiona nel momento di difficoltà, di sconforto, di scoramento, è fuori dal comune; ed Emanuela l’ha trovata. Io non so da dove l’abbia presa, ma l’ha trovata e sono rimasto ammirato.
Sono passati un bel po’ di anni ed Manuela, persona tenace e di cuore, sprizza gioia da tutti i pori e sta più che bene. Il cancro cambia la vita. La cambia ai congiunti ed al paziente, se ha la fortuna di sconfiggerlo. Riesci a vedere, davvero, la vita sotto un altro punto di vista. Quel punto di vista che prima della malattia era totalmente estraneo: ne sentivi parlare da terzi e lo vedevi come un dogma, come una cosa trascendentale. Solo chi ha avuto la sventura di incappare nel tumore, sa quale sia la vera prospettiva della vita, quella bella. Emanuela l’ha trovata. E mette la sua esperienza e la sua competenza professione a disposizione dei, purtroppo, tanti malati di cancro.
Non voglio fare una distinzione tra uomo e donna, lungi da me. Ma per una donna, magari con bambini, guardarsi allo specchio e non riconoscersi a causa della perdita dei capelli, costretta ad andare in giro con un foulard in testa, è sconvolgente. Io personalmente, che vi sto scrivendo, non riuscirei ad immaginare cosa provi un bambino che magari, come è solito fare, tira i capelli alla propria madre e ritrovarsi con il foulard o con un parrucca in mano. Lo shock è di entrambi: figlio e madre.
Ecco, la forza di reagire. Di sopportare tutto questo e sperare che vada tutto per il verso giusto; guardarsi indietro e sorridere, perché vincitori. Così come ha fatto e sta facendo Manuela. L’ho incontrata due volte ed ancora non conosco la conformazione delle sue labbra, perché l’ho vista sempre con un sorriso a 360°.
Ora, la dottoressa Caloro, da ben cinque anni, è entrata a far parte dell’equipe del professor Cinieri, il quale l’ha voluta fortemente con sé.
Dal sottoscritto e dalla redazione, va un grosso in bocca al lupo ad Manuela per la sua carriera professionale, la quale, siamo sicuri, costellata di soddisfazioni.
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Tommaso Lamarina Redazione |