BRINDISI – I Carabinieri di Brindisi, di Oria e di Francavilla Fontana hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 13 indagati (di cui una intera famiglia oritana), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, furti aggravati, furti in abitazione, riciclaggio e ricettazione. L’indagine, principiata a maggio fino a settembre 2016, ha consentito di disarticolare un’associazione per delinquere, operativa nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto, dedita alla commissione di furti, prevalentemente di autovetture, nonché di “cavalli di ritorno”, riciclaggio e ricettazione. Indagate, complessivamente, 27 persone, tra cui i 13 destinatari del provvedimento restrittivo (11 uomini e due donne, di cui undici residenti ad Oria, una a Francavilla ed una a Latiano); 38 episodi di furti di autovetture, 14 di ricettazione, 3 di riciclaggio, 9 furti in abitazione e 4 estorsioni. Sono state recuperare 27 veicoli rubati e restituiti ai legittimi proprietari nel corso delle indagini.
I dettagli sono stati resi noti dal Procuratore della Repubblica di Brindisi, Antonio De Donno, questa mattina nella conferenza stampa svoltasi in Procura.
Gli arrestati sono quasi tutti di giovane età; ed è questo il dato più preoccupante: Maurizio De Michele di 45 anni di Oria, ritenuto il capo dell’intera operazione; Daniele Durante, 26enne, di San Pietro ma residente ad Oria; Antonio Cera, 27enne, di Mesagne ma residente ad Oria; Antonio D’Amuri, 21enne, di Mesagne ma residente ad Oria; Fabio Iurlaro 29enne e ritenuto promotore ed organizzatore, avendo svolto compiti decisionali di pianificazione, di Mesagne ma residente ad Oria; Rocchetto Leo, 31enne di Francavilla Fontana; Eugenio Errico, 27enne, di Manduria ma residente a Latiano; Antonio Lodeserto, 62enne (zio di Maurizio De Michele) di Oria; Andrea Pichierri, 25enne di Taranto ma residente ad Oria; Attilio De Michele, 22enne (figlio di Maurizio) di Fracavilla ma residente ad Oria; Mario Iurlaro, 64enne di Oria; Cosima Bernardi, 25enne di Manduria ma residente ad Oria; Angela De Michele, 40enne (moglie di Maurizio e madre di Attilio) nata in Germania ma residente ad Oria. C’è anche un minorenne.
Tutti i soggetti sono indagati, fatta eccezioni per Picherri e Leo, perché ritenuti collaboratori occasionali del sodalizio. Durante, Cera, D’Amuri, Attilio De Michele e Lodeserto hanno svolto attività di ricettatori di autovetture utilizzate per la commissione di altri reati. Errico e Iurlaro erano, invece, i mandanti dei delitti di furto e si occupavano anche di smontaggio, rivendita e riutilizzo delle auto. L’intermediaria era la moglie del boss De Michele (che non entrava quasi mai in contatto diretto con i solidali), ossia Angela. La Berardi svolgeva due ruoli: il compito di contabile delle azioni commesse da Cera e quello di tenere il rapporto tra tutti i soggetti dell’organizzazione.
Si sono contati 39 reati in tutto, rinvenuti grazie anche ad intercettazioni ambientali: un furto a Ceglie di un Ape Piaggio 700, per la quale hanno chiesto un riscatto di 550 euro; furto a Cisternino di una Citroen C3 smontata e rimessa in commercio alla ‘modica’ cifra di 800 euro; furto di televisore, motosega a scoppio, subwoofer da un’abitazione di Ceglie; furto a San Michele di una Fiat 127, modificata e rivenduta a 800 euro; furto di una Fiat Punto prelevata dall’interno del recinto di un’abitazione rurale, a Ceglie; un altro veicolo simile, a Guagnano; un furto di una Fiat Panda a Porto Cesareo, venduta ad un ricettatore di Oria; furto di un Fiat Doblò a San Pietro in Bevagna; furto Ape Piaggio a Cisternino; furto di una Alfa Romeo Giulietta, venduta ad un ricettatore di Manduria.
Plurime erano le basi logistiche, in cui gli indagati nascondevano le vetture: baschi, gubbia, foresta.
Altri reati sono stati commessi a Torre Lapillo, San Pancrazio Salentino, Ostuni, Martina Franca, Porto Cesareo, Maruggio, Avetrana, Erchie, Grattaglie, Sava.
Sono state 12 le auto rinvenute, in soli tre mesi. A dimostrazione del certosino operato dei militari dell’Arma. Venticinque, invece, le centraline rinvenute ‘scodificate’, in modo tale da non poter più rispondere all’impulso delle chiavi del proprietario. Infine, è stato arrestato in flagranza di reato Lodeserto per detenzione di marijuana e cocaina. Quest’ultimo, non solo è stato trovato con la droga in casa, ma anche di una consistente somma di denaro in tasca, evidentemente, provento dell’illecita attività di spaccio.
Tommaso Lamarina Redazione |