BRINDISI – Sono quattro funzionari di Enel Produzione e l’addetto alle relazioni esterne della Centrale Federico II di Brindisi, le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brindisi su un presunto giro di tangenti legato al l’assegnazione di appalti per lavori da eseguire all’interno della centrale. In carcere è finito Carlo Depunzio, di Mesagne, addetto della funzione Salute, Sicurezza e Ambiente in centrale che – secondo le tesi della Procura accolte dal gip Stefania De Angelis – avrebbe ricevuto in totale tangenti per 230mila euro.



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Ai domiciliari si trovano invece Domenico Iaboni di Roma, Fabiano Attanasio di Brindisi, Vito Gloria di Brindisi, Nicola Tamburrano di Torre Santa Susanna. Tutti sono accusati di corruzione continuata, reato contestato nella qualità di dipendenti di una società che svolge servizi di pubblica utilità e quindi equiparati nelle funzioni ai pubblici ufficiali. Risulta invece indagato l’imprenditore di Monteroni di Lecce, coinvolto nel presunto sistema di tangenti dal 2010 e per il quale il gip non ha ritenuto sussistenti esigenze cautelari. L’inchiesta è partita proprio dalla confessione dell’imprenditore, risucchiato in un sistema in cui per ottenere gli appalti era costretto a versare mazzette pari al 5% di ogni lavoro. Stando a quanto spiegato dal procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, una parte del denaro e delle utilità sarebbe stata versata all’addetto alle relazioni esterne e un’altra parte ai funzionari incaricati di constatare l’avanzamento dei lavori effettuati. Uno dei tecnici, il project manager delle gare d’appalto Domenico Iaboni, è stato licenziato autonomamente da Enel pochi mesi fa.

“Enel ha avuto un atteggiamento collaborativo e trasparente”, che ha aiutato la magistratura a fare luce sul sistema di tangenti messo in atto a insaputa dei vertici aziendali da alcuni dipendenti della Centrale Federico II di Brindisi: lo ha sottolineato il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell’inchiesta.



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Redazione

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