BRINDISI – Il Sindacato COBAS ha espresso il 6 ottobre scorso con un comunicato stampa la profonda preoccupazione per la proficua funzionalità dello SPESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) della ASL Brindisi a seguito del trasferimento susseguitosi nel corso degli ultimi anni dei dirigenti medici del servizio. La risposta della ASL il 9 ottobre scorso non ci rassicura per nulla. Intanto non smentisce i fatti contenuti nel nostro comunicato e che cioè in questo momento i medici in forza allo Spesal risulterebbero essere solo due, il direttore (il quale ha anche compiti organizzativi e istituzionali e non può, per ciò stesso, dedicarsi completamente all’attività medica/ispettiva) ed un altro medico del quale non si smentisce la circostanza che lo stesso usufruisca di permessi a causa di un incarico amministrativo. Da delibera agli atti si conferma che di recente si è provveduto al trasferimento di un medico ad altra ASL assicurandone una sua sostituzione che comunque, qualora dovesse essere eseguita, non potrà avvenire prima di qualche mese. I tre medici, (direttore, e due dirigenti) qualora saranno in servizio, sono a nostro parere pochi per una realtà economica come quella brindisina caratterizzata da industrie pericolose e da attività agricole in cui il più delle volte ci si trova di fronte a situazioni di irregolarità non solo amministrativa ma soprattutto in merito alla sicurezza. Nè ci può rassicurare il fatto, comunicato dalla stessa ASL, che i due medici rimasti svolgano un servizio di reperibilità, perchè la reperibilità serve in caso di infortuni, proprio quelli che si vorrebbero evitare con una capillare attività di controllo a monte. Non ci rassicura neppure sapere che ci sono in servizio dieci tecnici della prevenzione, perchè il loro prezioso ruolo non può del tutto sostituire quello dei medici nell’attività di prevenzione delle malattie professionali, ben altra cosa rispetto agli infortuni.

Ma quel che ci lascia ancora più perplessi è il fatto che il direttore di dipartimento di prevenzione ed il direttore dello Spesal, indicati come fonte delle notizie alla base della smentita della ASL, possano essi stessi ritenere sufficiente un siffatto organico di medici e tecnici e non richiedano, invece, utilizzando la nostra denuncia, il ripristino e l’ampliamento dell’organico che quand’anche portato alle presenze di qualche mese fa (cioè  un direttore e due dirigenti medici)  resta comunque incompleto e questo non lo dicono i COBAS ma la stessa ASL che proprio nel 2010 aveva bandito un concorso per 4 dirigenti medici da destinare allo SPESAL e da affiancare al direttore già in forza al medesimo Servizio. Cosa è successo a Brindisi per cui dal pur esiguo numero di cinque medici presenti dopo il concorso bandito nel 2010 si è passati nell’arco di qualche anno a 3 e infine a 2 come in questi giorni? Si sono dimezzate le aziende da controllare o si sono forse dimezzati gli occupati? Se guardiamo alle altre realtà industriali ce ne vorrebbero più dei 5 a suo tempo previsti!

Il sindacato COBAS non sostiene affatto che medici e tecnici dello SPESAL non facciano il loro dovere, anzi, sono costretti a operare in affanno facendo più del loro dovere in rapporto alle necessità del territorio. Per questo chiediamo che allo SPESAL siano riassegnati quanto prima i 4 medici previsti nel 2010 dal concorso allora bandito perchè l’attività di prevenzione degli infortuni ma soprattutto quella delle malattie professionali siano svolte nella maniera adeguata alle esigenze numeriche e specifiche della nostra provincia.

Il nostro comunicato, pertanto, non conteneva affatto notizie fuorvianti ed ingannevoli ed il sindacato COBAS continuerà a chiedere nelle sedi locali regionali e nazionali il ripristino dell’organico medico dello SPESAL di Brindisi nell’interesse della salute dei lavoratori.

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