Situazione critica nell’assistenza domiciliare integrata di Brindisi: richiesta di intervento per evitare il collasso del servizio

L’assistenza domiciliare integrata che rappresenta un fiore all’occhiello della ASL di Brindisi tanto da rappresentare “il progetto pilota da esportare in altre realtà regionali e nazionali”, lo stesso ha come obbiettivo quello di sopperire al problema della carenza di posti letto negli ospedali, il medesimo servizio sta implodendo per la mancanza di una direzione ASL e di linee guida che possano gestire e garantire il servizio in questione.

La RTI (con partecipazione pubblica) gestisce il servizio da anni, ad oggi si trova in un limbo da ormai 10 mesi, per la mancanza di un rinnovo contrattuale tra l’ente ASL e il raggruppamento d’imprese, nelle more questa O.S. aveva intavolato un confronto con l’RTI, dove si stava prevedendo l’applicazione del Ccnl Aiop così come previsto dal bando di gara ed una serie di stabilizzazioni del personale in servizio, che da anni ha un contratto a tempo determinato; contestualmente l’ RTI si era resa disponibile ad avviare  processi migliorativi che puntassero all’ottimizzazione del servizio (scopo del progetto), così come avevano anche garantito di avviare un processo di stabilità lavorativa del personale Infermieristico, Riabilitativo e OSS. Nello specifico si parlava di una crescita professionale ed economica per i dipendenti, su percorsi da condividere con le parti sociali tanto da rendere sempre più fondamentale e competitivo il servizio nei confronti della popolazione del territorio provinciale e dei pazienti fragili, che trovano e sicuramente troverebbero utilità nella continuazione di questa attività che ormai è fondamentale ed indispensabile per essere di supporto alla Sanità Pubblica.

La UIL FPL Brindisi denuncia questa situazione che sta incentivando un aumento del precariato, in quanto, in mancanza di un contratto e/o rinnovo tra le parti, il servizio non potrà garantire una  programmazione che possa dare stabilizzazione al Personale che nell’indifferenza della P.A. fornisce un servizio di ECCELLENZA. Ad oggi l’RTI è costretta, anche perché non autorizzata dalla ASL la quale addirittura le dispone di procedere con rinnovi di contratti a termine di 1/2 mesi, il tutto teniamo a precisare, il su proroghe concesse verbalmente per la gestione dei servizi in oggetto che ricordiamo essere prestazioni essenziali che non hanno termine di continuità.

La UIL FPL BRINDISI vuole dare peso anche all’argomento delle procedure che regolamentano le uscite economiche dell’ASL BR, in quanto in assenza di contratto, l’RTI non può emettere fattura e sta ottemperando al pagamento delle competenze con risorse proprie.

La scrivente O.S denuncia quindi, quanto può durare la sostenibilità finanziaria delle suddette società?.

Non avendo il dono della veggenza ma essendo lungimiranti, riteniamo che i mesi di settembre/ottobre saranno gli ultimi mesi di copertura finanziaria per le competenze da rispettare, infatti alcune delle aziende ci hanno già comunicato che non riescono a far fronte agli stipendi in corso, per problemi economici/finanziari legati all’appalto.

In questi mesi abbiamo monitorato, controllato e ci siamo confrontati in maniera tale da cercare di rendere efficiente quanto più possibile il servizio nell’interesse dell’utenza e degli operatori, il tutto (con un confronto corretto e di massima apertura con le aziende dell’RTI), non nascondendo in alcune occasioni esserci stato “un confronto anche forte”.

Oggi la situazione è divenuta insopportabile per i lavoratori e le aziende, tanto che il nostro è un grido d’allarme rivolto all’ASL Brindisi, con la richiesta che metta fine a questa pantomima per non aggravare l’emergenza sanitaria già in essere sul territorio provinciale con l’aggiunta di un ulteriore emergenza riferita alla sanità di supporto.

Per ultimo e non per un importanza minore, ci teniamo a ricordare che i dipendenti di questo servizio sono quei LAVORATORI e quelle figure professionali, continueremo a dirlo all’infinito, fra infermieri, fisioterapisti e OSS di tutta la provincia che hanno consentito nel periodo covid di affrontare la pandemia,

rischiando in prima persona, entrando nelle case della gente, in un momento in cui il covid era visto come un mostro dal quale non c‘era scudo di difesa.

Questi dipendenti che lavoravano sul territorio non sono mai venuti meno ai propri doveri, entravano nelle case della gente rischiando di essere infettati e portando all’interno delle proprie case un virus per il quale allora non c’era vaccino che li proteggesse da ipotetici sintomi o effetti “pericolosi”; persone che hanno comunque portato il loro contributo con forza e devozione anche solo per senso civico e del dovere, senza mai dimenticare (e non dovrebbe dimenticarlo neanche l’assessorato alla salute ne la direzione strategica della Asl di Brindisi) che il servizio di assistenza domiciliare integrata consente di erogare un servizio agli utenti bisognosi di tutta la provincia di Brindisi e cercare di far vivere una vita quotidiana quanto meno più semplice agli stessi.

Per tutto questo la UIL FPL Brindisi si fa promotore e chiede un incontro tra la ASL e la RTI per trovare una soluzione, e per non aggravare una situazione arrivata allo stremo per tutelare le operatrici e gli operatori coinvolti nel servizio, ma soprattutto i pazienti che ricordiamo NON POSSONO ESSERE ABBANDONATI A LORO STESSI.

Il Segretario Generale

   UIL FPL BRINDISI

   Gianluca Facecchia

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO