BRINDISI – Nel corso del fine settimana il Comando della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi ha predisposto un mirato servizio di controllo finalizzato, principalmente, alla verifica del rispetto del periodo di fermo pesca del “riccio di mare”.

Nel corso dei controlli svolti, nella giornata di domenica, presso gli esercizi di ristorazione lungo la litoranea da Savelletri a Torre Canne, il personale della Sezione Polizia Marittima e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi ha individuato e sottoposto a sequestro circa 500 esemplari di riccio, già pronti per essere serviti a tavola ad ignari consumatori, ma privi di qualsiasi documento che ne attestasse la provenienza. Il titolare dell’esercizio è stato sanzionato in via amministrativa per la violazione del decreto ministeriale citato, con una sanzione prevista nell’importo massimo di 12mila euro.sequestro ricci di mare

Non potendo essere destinato al consumo umano, il prodotto ittico è stato distrutto.

L’attività dei militari a terra ha sortito ancora un sequestro di mitili, questa volta presso il porticciolo di Villanova, Marina di Ostuni, dove un venditore abusivo di cozze nere, anche queste di dubbia provenienza, aveva improvvisato un banchetto di vendita. Il prodotto, oltre mezzo quintale, è stato sottoposto a sequestro e subito rigettato in mare, al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa prevista nell’importo massimo di 4.500 euro.

sequestro ricci di mare 3L’attività a mare, espletata dalla dipendente motovedetta d’altura veloce CP 263, ha sortito il sequestro del pescato a carico di un pescatore sportivo per aver catturato un quantitativo superiore ai 5 chilogrammi consentiti. Anche in questo caso è scattata una sanzione amministrativa, proporzionale al peso eccedente e che, in applicazione delle norme sanzionatorie, è prevista nell’importo massimo fino a 50mila euro.

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