In coerenza con il mio ruolo di consigliere comunale, avverto il dovere di non tacere in merito all’annunciato disastro che si sta consumando nel settore aeronautico del territorio brindisino in particolare, ma della Regione Puglia in generale.

Apprendo da informazioni assunte dagli addetti di settore che con la fine del 2016 le PMI aeronautiche brindisine si trovano estromesse dal processo produttivo con oltre 600 unità lavorative messe alla porta per effetto degli esuberi strutturali (quindi non facilmente gestibili con ammortizzatori sociali a salvaguardia del rapporto di lavoro) figli del calo di commesse e dei carichi di lavoro di questo peculiare ciclo produttivo.

La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: diverse imprese locali, legate alla produzione aeronautica, stanno rischiando la sopravvivenza (è di ieri la notizia ufficiosa della dichiarazione di fallimento di una importante Azienda dell’indotto locale brindisino).

Le cause della grave situazione attuale non deve, però, ricondursi esclusivamente al noto cambiamento della politica industriale del Gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) sul nostro territorio, con internalizzazione di molte attività in precedenza oggetto di commesse in favore delle imprese locali; a parere di chi scrive, una grossa fetta di colpe va attribuita all’assenza di supporto da parte delle Istituzioni Nazionali, nonché dalla mancanza di fattiva collaborazione tra politica locale e parti sociali (Organizzazioni Sindacali ed Associazioni Datoriali) nella individuazione di percorsi per tutelare la qualità del nostro tessuto locale di imprese che operano nel settore aeronautico e per consentire l’accesso a proposte contrattuali e commesse da parte di operatori si settore internazionali.

In proposito concordo con chi da tempo predica la necessità di superare la cultura dell’individualismo per dar spazio a ipotesi di aggregazione (consorzi, reti di imprese, ATI ed altro) per aumentare la capacità produttiva e garantire alta specializzazione in termini sia di organizzazione della produzione e della logistica, che commerciale; a tanto, però, dovrà necessariamente affiancarsi una politica che consenta la fruibilità di strumenti d’ausilio alle piccole-medie imprese: si pensi all’accesso al credito per investimenti produttivi, nel caso di aziende in temporanea crisi finanziaria, o a Piani Formativi finanziati per l’alta specializzazione nel comparto aerospazio.

Non c’è più tempo per tentennamenti e rinvii, se non si agisce con celerità il rischio imminente è quello della scomparsa delle nostre PMI nell’arco di qualche anno; la conseguenza di tutto ciò sarà l’aggravarsi della già preoccupante crisi occupazionale.

Cristian Saponaro-Consigliere Comunale lista Rinasce Brindisi

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