San Donaci, Antonella Vincenti: “Quel bene necessario che si chiama democrazia”

Superata la fase del contraddittorio elettorale, comincia ora per San Donaci una nuova vicenda amministrativa. E devo dire che già prima del 10 giugno, con la rappresentazione di un programma debole e raffazzonato, erano emerse le avvisaglie di un’altra stagione di lacrime e sangue per la nostra comunità. Le peggiori premesse hanno trovato conferma in questo avvio di consiliatura, con gravi segnali che certificano l’incompetenza e l’inesperienza della maggioranza. L’opposizione si è costituita in tre gruppi consiliari, che assolveranno uniti e intransigenti al ruolo di garanzia della legalità, trasparenza e regolarità amministrativa, in un’ottica di tutela dell’interesse legittimo della cittadinanza. Nelle prime sedute del Consiglio comunale, abbiamo purtroppo assistito a scene che hanno disatteso finanche le peggiori aspettative: l’aula comunale dovrebbe essere il massimo momento di confronto democratico dell’assise pubblica, invece è accaduto che alla sottoscritta non venisse consentito di concludere il proprio intervento, inteso a tutt’altro che ad offendere la dignità di alcuno. Accade inoltre che il regolamento del Consiglio venga interpretato arbitrariamente nella formazione dei gruppi, nella designazione dei rappresentanti e nella nomina delle commissioni. Come accade che il presidente del Consiglio anneghi con tutta la sua inesperienza nella cattiva gestione del dibattito assembleare. Che dire? Istintivamente che lo avevo previsto, ma un consigliere, di minoranza in particolare, ha il dovere di inalveare i lavori del Consiglio verso una corretta conduzione e rispetto dei ruoli incardinati. E allora dai ranghi dell’opposizione, in particolare dal mio gruppo Pd, arriveranno sempre segnali di una proposta costruttiva, improntata al bene di San Donaci a dispetto di chi vuole, e continuerà, a sfasciare ogni forma stessa di dialogo, scambio di idee e partecipazione democratica. Amministrare significa dar conto alla responsabilità che i cittadini hanno rimesso attraverso il voto a un gruppo di persone, e l’opposizione sarà costruita su due gambe, quelle della disponibilità e del rigore. Chi si chiude al dialogo, chi non permette all’opposizione di fare opposizione, chi toglie la parola all’interno di un’aula che è essa stessa strumento di democrazia, non fa dispetto a nessuno: mette il bavaglio al futuro di una comunità.

Antonella Vincenti

Gruppo consiliare Pd

Comune di San Donaci

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