Teodoro PIerri

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del capogruppo di Area Popolare Teodoro Pierri:

“Alternativa Popolare, per il tramite dei propri rappresentanti nel Consiglio Comunale di Brindisi, in occasione della discussione del Bilancio di previsione e dei documenti propedeutici ed, in particolare, del piano TARI, ha avuto modo di sottolineare come il motivo principale dell’esosa tassa che i cittadini brindisini sono costretti a pagare dipenda, in buona parte, dagli elevati prezzi di smaltimento dei rifiuti raccolti. Tanto anche relativamente alla frazione umida e allo scarto verde proveniente dai giardini e dai parchi (in gergo “FORSU”). Attualmente, infatti, nel nostro territorio non è operante alcun impianto dedicato per il trattamento dei rifiuti. La stessa Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani viene conferita ad impianti privati posti fuori provincia, con costi di smaltimento e di trasporto elevatissimi. Infatti, l’impianto di compostaggio di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Brindisi, con una capacità annua di trattamento di 12.000 tonnellate di FORSU, nonostante le ingenti risorse spese per il suo adeguamento, è attualmente inattivo a seguito di un intervento della ASL di Brindisi che chiese ed ottenne dal Sindaco pro tempore l’adozione di un’ordinanza di chiusura a causa delle eccesive emissioni odorigene e della dispersione di percolato. La creazione della Agenzia Regionale per i rifiuti sembrerebbe aver privato le Amministrazioni Comunali della podestà di una autonoma programmazione impiantistica. Si tratterebbe, allora, di valutare con la dovuta attenzione le iniziative assunte in questo campo dalle imprese private. Intendiamo riferirci, in particolare, alla proposta formulata dalla società A2A di realizzare nell’area in cui è attualmente insediata la centrale termoelettrica un polo delle energie rinnovabili ed un complesso impiantistico destinato alla digestione aerobica ed anaerobica della FORSU. Rispetto alla proposta un possibile suggerimento migliorativo potrebbe essere la delocalizzazione degli impianti destinati al trattamento della FORSU in un diverso terreno, sempre sito in zona industriale, ma con conseguenze meno impattanti e senza inficiare la prospettiva di destinare l’area di proprietà A2A, una volta bonificata, a servizi portuali e retroportuali. In particolare, Alternativa Popolare ritiene quanto mai urgente che l’Amministrazione comunale apra un tavolo di trattative con la società proponente l’investimento che conduca alla stipula di una convenzione in cui sia garantito un costo di conferimento ridotto per la frazione organica dei rifiuti prodotti dalla città di Brindisi,nelle more dell’entrata in funzione di impianti a titolarità pubblica. L’avvio della trattativa dovrebbe essere preceduto da una fase di concertazione con tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale anche con l’ausilio di esperti del settore affinché sia assicurata l’adozione delle più moderne tecnologie, sia bandita l’adozione di forme di combustione di rifiuti con la conseguente emissione di sostanze inquinanti e climalteranti e sia garantita la fornitura del biometano prodotto alla società trasporti pubblici a prezzi concorrenziali”.

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