BRINDISI – La rapina ai danni della tabaccheria di via Tevere, nel rione Perrino di Brindisi, è la seconda in 30 giorni esatti. La prima, infatti, anche se non andò a segno, avvenne lo scorso 25 gennaio, in pieno pomeriggio e vi rimase ferito alla tempia uno dei tre rapinatori. Due di questi furono consegnati alla giustizia da parte dei militari dell’Arma.
Sabato scorso, invece, 25 febbraio, i malfattori sono riusciti a svignarsela con un buon bottino e qualche stecca di sigarette tra le mani.
Ma quale è lo stato d’animo dei cittadini del posto in relazione alle ultime rapine? Facile immaginarselo… Il leitmotiv è la paura.
Stamane, ci siamo recati in loco per cercare di conoscere le loro reazioni in seguito all’accaduto. “Cosa dobbiamo dire altro? – si chiede la signora Mariangela S. – due rapine in un mese e tanti piccoli furtarelli quasi all’ordine del giorno. Ci sono tante persone anziane che possono non reggere lo spavento, per non parlare dei bambini”.
“Abbiamo paura – dice una 51enne – prima le rapine avvenivano di notte; ora, in pieno giorno. Non siamo liberi di uscire da casa”.
La denuncia più significativa arriva da un signore di 73 anni: “Si sa che rione sia questo – sbraita Carlo F. – questa mattina si vede girare una pattuglia della Polizia, sarà così per qualche altro giorno, forse, e poi? Noi delle periferie sempre abbandonati dalle Istituzioni”.
Effettivamente, al di là della paura per sé e per i propri bambini, i quali non possono crescere in questa atmosfera, la polemica sollevata dal signor Carlo dovrebbe far riflettere.
Il territorio, qualunque esso sia, dovrebbe essere costantemente monitorato e non esclusivamente solo dopo casi di tal fatta.
Per dovere di cronaca, abbiamo cercato di intervistare il proprietario della tabaccheria, il quale, però, ha preferito non rilasciare dichiarazioni, seguendo anche quelle che sono le direttive degli inquirenti, ancora sulle tracce dei malfattori.
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Tommaso Lamarina Redazione |