Raccolta rifiuti e Tari: “Prima di parlare di aumenti sarebbe opportuno riorganizzare il servizio”

LSiamo stati i primi a paventare il rischio di un aumento della TARI che corrispondono le aziende localizzate in zona industriale a fronte di un servizio che non viene reso.
Allo stesso modo abbiamo ricordato come molte aziende siano ancora oggi costrette a corrispondere l’imposta anche sulle aree scoperte di accesso, manovra e movimentazione dei mezzi, su quelle destinate in via esclusiva al transito o alla sosta gratuita dei veicoli (parcheggi) o, ancora, su quelle in cui si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali non assimilabili agli urbani.
Tanto per non aver presentato una denuncia di variazione a seguito della entrata in vigore dell’articolo 18 del Regolamento approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n. 50 del 03/09/2014 per le aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani ed assimilati.
Apprendiamo con ritardo, da alcune dichiarazioni rese dal Sindaco sul suo profilo facebook, che l’intendimento della Amministrazione sarebbe diverso da quello inizialmente paventato.
Non un aumento dal 40 al 100 per cento della TARI sic ed simpliciter, semplicemente per fare cassa, ma una estensione del servizio anche alla zona industriale a fronte del quale, inevitabilmente, corrisponderebbe l’obbligo di pagare per intero la tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Messa così la vicenda assumerebbe contorni diversi.
Le aziende localizzate in zona industriale non sarebbero più costrette, come oggi avviene, a pagare il 40% della imposta senza ricevere alcun servizio e a rivolgersi ad imprese private per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti, spesso a costi esorbitanti atteso che tali rifiuti vengono dapprima depositati in centri di stoccaggio non localizzati nella città di Brindisi per poi essere successivamente avviati allo smaltimento verso le discariche autorizzate e le varie forme di recupero e riutilizzo.
Si tratterebbe, quindi, di una vera e propria riorganizzazione del servizio di cui, sino ad oggi, non si aveva notizia.
L’occasione potrebbe anche essere utile a stabilizzare i tanti lavoratori precari che vengono oggi utilizzati dalla azienda incaricata dello svolgimento del servizio e a consentire quella sostituzione “padre/figlio” cui un tempo si ricorreva per ringiovanire il personale in organico.
Se poi l’Amministrazione si dotasse di un proprio centro di stoccaggio dei rifiuti assimilabili agli urbani (cosa del tutto possibile atteso che l’Amministrazione dispone di aree attrezzate ed oggi inutilizzate, come l’impianto di trattamento degli inerti) o si convenzionasse con le piattaforme esistenti in zona industriale regolarmente autorizzate l’operazione potrebbe anche risolversi in un beneficio per le aziende ed in una riduzione dei costi di conferimento e trasporto che oggi sostengono per smaltire i rifiuti da esse prodotti.
Già: ma dove, quando, con chi si è parlato di tutto questo?
E’ da tempo che evidenziamo l’urgenza di convocare un Consiglio Comunale monotematico sul tema dei rifiuti senza che a questa sollecitazione sia mai giunta risposta.
Così come riteniamo che le apposite Commissioni Consiliari dovrebbero essere messe in condizioni di svolgere al meglio i loro compiti, delegando loro una attività di esame ed istruttoria di argomenti così delicati eventualmente anche attraverso audizioni delle parti interessate (Associazioni datoriali,Organizzazioni Sindacali, rappresentanze dei cittadini).
Purtroppo un Amministrazione chiusa al confronto ed al dialogo ha sin’ora impedito un confronto sereno su argomenti di interesse generale, salve poi lamentarsi, in modo del tutto irrituale e utilizzando i social network piuttosto che le sedi istituzionali, di strumentalizzare determinati argomenti.
Ci auguriamo che quanto accaduto sia da lezione per iniziare una fase nuova, come da più parti rivendicato.
Cordialità
Il Segretario Cittadino
(Vito BIRGITTA)
Il Responsabile ciclo dei rifiuti
(Franco MAGNO)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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