QUARTA (F.I.): L’AMMINISTRAZIONE-ROSSI UCCIDE LE IMPRESE BALNEARI DI BRINDISI. A RISCHIO AZIENDE E POSTI DI LAVORO

L’iniziativa assunta dal Comune di Brindisi – attraverso un atto dirigenziale – con l’avvio del procedimento per la proroga delle concessioni demaniali per un solo anno rappresenta un atto gravissimo che chiama in causa non solo la struttura burocratica dell’Ente, ma chi la guida politicamente.
Il sindaco Rossi non può derubricare quanto sta accadendo ad un semplice adempimento degli uffici. In sostanza, la determina del dirigente rappresenta una trappola per le imprese balneari che hanno sede a Brindisi, visto che la validità dell’atto concessorio per un solo anno mette in pericolo la sopravvivenza delle stesse e soprattutto dopo una chiara sentenza del TAR LECCE che chiarisce che il Dirigente non può disapplicare una legge dello Stato.
Il Comune di Brindisi, insomma, ha deciso di anticipare una decisione che spetta al Governo nazionale, andando a discapito degli operatori di settore.
Del resto, è lo stesso atteggiamento avuto per bloccare le opere portuali e per disincentivare nuovi investimenti.
Il ‘sindaco del dissesto finanziario’, il ‘sindaco dei bilanci fatti elaborare dai commissari’, il ‘sindaco dei tagli ai servizi essenziali per il cittadino’, adesso diventa anche il ‘sindaco che chiude gli stabilimenti balneari’.
Rossi fa ancora in tempo a bloccare questa iniziativa inconcepibile ed inaccettabile del suo dirigente, attraverso l’assunzione di una chiara responsabilità politica.
In caso contrario, a gennaio si ritroverà imprenditori e lavoratori del comparto balneare sotto il Municipio i quali gli faranno capire che disastro rischia di combinare l’operato della sua Amministrazione.

Dott. Gianluca Quarta – consigliere comunale di Forza Italia


 

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2 COMMENTI

  1. Peccato che buona parte dei lidi non sia a norma non avendo adeguato le proprie strutture secondo la normativa vigente, quindi, fuori legge, quindi, non dovrebbero nemmeno aprire, quindi, se si perdono posti di lavoro la colpa va ricercata tra i gestori, i quali non vogliono spendere soldi al fine di adeguarle come da norma. Già troppo aver ricevuto una proroga.
    Così come per le contrade, c’è chi continua ad incoraggiare l’illegalità.

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