BRINDISI – “In queste ore stanno emergendo inquietanti vicende che sarebbero alla base della caduta del Comune di Brindisi”.
Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’.
“Se le dichiarazioni – continua – di importanti esponenti politici della città non troveranno smentite concrete al di là delle autodifese di rito, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo, che rende peraltro ancor più chiara la decisione dell’ex presidente della Provincia e leader di ‘Noi Centro’, Massimo Ferrarese, di lasciare la politica come atto morale di denuncia. Un Comune capoluogo di provincia che cade per un ricatto politico che ha come oggetto l’assunzione lavorativa di un familiare: questo è ciò di cui si parla. Non è probabilmente la prima volta che accade qualcosa di simile e purtroppo forse non sarà l’ultima. Ma se di fronte al disvelamento di vicende di questo genere non si crea un fronte comune che condanni questi episodi e isoli coloro che li mettono in atto, tutti i proclami anti-corruzione ai quali assistiamo ogni giorno saranno solo stanche litanie a copertura di una insopportabile ipocrisia. Noi ci occupiamo di politica e non dell’eventuale rilevanza giudiziaria di quanto accaduto a Brindisi, la cui valutazione spetta alla magistratura. Per quanto ci compete – conclude Quagliariello -, auspichiamo che dalle forze politiche giunga, anche a livello nazionale, una prese di posizione commisurata alla gravità dei fatti denunciati”.

2 COMMENTI

  1. Ma taci pure tu…….non sapete più dove aggrapparvi…..quagliarello compare di Ferrarese lo difende non conoscendo neanche dove si trova Brindisi….adesso Ferrarese passa per il martire…..siamo alla follia……

  2. Il senatore Gaetano Quagliarello, leader poco conosciuto di “Idea”, potrebbe essere considerato l’interprete autentico delle decisioni vere che hanno indotto il presidente dell’Invimit, sig. Massimo Ferrarese, ad abbandonare la politica come “atto morale di denuncia ” a ricatti politici. Ebbene, appare di tutta evidenza ingiustificabile che un Comune capoluogo possa arrivare al commissariamento a seguito del solo ricatto politico di un consigliere bisognoso di trovare sistemazione lavorativa ad un familiare. Ed allora, illustre senatore, se è giusto che si interessi, anche per la consolidata amicizia con il sig. Ferrarese, di questa circoscrizione oltre che della sua, e se è a conoscenza di gravissimi condizionamenti che di fatto hanno impedito, specie al gruppo consiliare di “Noi Centro”, di operare nella gestione del Comune, probabilmente bene farebbe a vigilare, avendone titolo, su quanto segue. E’ evidente che al di là degli atti di denuncia dovuti è per i quali è esclusivamente la Magistratura competente a seguire e decidere le conseguenziali azioni, resta ai soggetti interessati (consiglieri comunali, associazioni, forze politiche ed altri) la possibilità, anzi la obbligatorietà, di denunciare agli Organi di Controllo (Corte Conti, MEF, Collegio Revisori, Comitato di Governance ed altri ancora) tutti gli eventuali misfatti che impediscono la sana e corretta gestione dell’Ente finalizzata agli interessi della comunità.

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