BRINDISI – La commedia va in scena al Teatro Verdi di Brindisi venerdì 16 dicembre (ore 20.30). Sul palco un cast d’eccezione, da Isabella Ragonese a Fabrizio Bentivoglio, da Michela Cescon a Sergio Rubini, regista dello spettacolo insieme a Gisella Gobbi«Provando… dobbiamo parlare» nasce dalle prove per l’omonimo film. Il regista ha voluto infatti testare la reazione del pubblico alla sceneggiatura “provando” il film a teatro davanti a una platea in carne e ossa. Ora quelle prove tornano sulla scena, questa volta per rimanerci.

‘Dobbiamo parlare’ è la frase di rito che torna più volte a essere pronunciata durante il racconto, e costituisce un po’ il perno dell’intera questione. I quattro protagonisti che infatti si alternano nell’appartamento sono due coppie di amici che da tempo hanno perso l’abitudine di parlare. Il piccolo osservatore che svolge la funzione di narratore è un pesciolino rosso che si trova in una teca di vetro nel salotto. Sotto i suoi occhi i personaggi, che inizialmente riescono a trattenere la calma, esplodono e tirano fuori tutta la rabbia repressa di una vita.

La prima coppia, sposata, è ormai lontana dall’idea di amore che inizialmente li aveva uniti e rappresenta il teatrino di tutti i vizi borghesi: ostentazione di ricchezze, rivendicazione dei diritti di figli avuti da matrimoni precedenti, patrimoni da spartire, lettere di avvocati, conti in banca, minacce, testamenti, risarcimenti, crisi di panico, menzogne, sotterfugi e tradimenti.

La seconda, invece, è diametralmente opposta: non sono sposati, non hanno proprietà, terreni da dividere, case da accaparrarsi, non sono cointestatari di un conto in banca, e condividono solo un bell’attico in affitto al centro di Roma e tantissimi libri che non sanno più dove mettere. Lui è uno scrittore, un Premio Strega, due bestseller alle spalle, cinquanta anni ben portati, lei ha vent’anni di meno e il fascino di chi pende ancora dalle labbra del maestro. Hanno scritto romanzi a quattro mani e a tenerli uniti è l’amore e la necessità, apparente, di dirsi tutto.

I quattro sono anche migliori amici, nonostante i diversi punti di vista, le differenze e le distanze, e condividono ogni momento della loro vita. In un bell’attico romano si fa notte mentre le due coppie duellano portando – in un gioco in cui alla fine tutti sono contro tutti – a galla il non detto che soggiaceva sul fondo della coscienza. Si ride e si riflette su temi come il matrimonio, la convivenza, la solitudine, la giovinezza che se ne va, la libertà. Ad unire uomini e donne differenti solo per convenzione ci sono la solitudine, le incomprensioni di coppia, la frustrazione, il troppo amore per il denaro: insomma il mal di vivere quotidiano.

Tra tradimenti, bugie, ricatti e accuse, i quattro svelano e mettono a nudo fragilità e limiti della loro condizione. Ognuno di loro nasconde risentimento e paura. E allora parlare sembra l’unica cosa possibile da fare, per ristabilire l’ordine. Per capire se c’è ancora qualcosa da poter salvare tra tutto quell’odio. L’amore e l’amicizia sono i sentimenti che sembrano voler reggere e tenere insieme l’intera rappresentazione. E, colpo di scena finale, all’indomani della battaglia, alle prime luci del giorno, nonostante le premesse, quella più divisa sarà proprio la coppia tenuta insieme dall’amore. Di qui il dubbio se sia sufficiente l’amore a far funzionare un rapporto.

Lo spettacolo si presenta come uno sguardo lucido e disincantato sulla ricca borghesia in una cornice fatta di contraddizioni. Le incongruenze rasentano il grottesco, crescono e aumentano a dismisura. Fino a provocare la rinascita, la consapevolezza di voler cambiare la propria vita, ma anche di volerla accettare in tutta la sua imperfezione.


Si comincia alle ore 20.30
Durata dello spettacolo: due ore senza intervallo
Ingressi da 18 a 25 euro (ridotti da 16 a 22 euro);
studenti al di sotto dei 25 anni 10 euro; ragazzi fino a 12 anni e gruppi scolastici di minimo 15 studenti 6 euro
Biglietteria online http://bit.ly/2gp6VzT

Tel. (0831) 229230 – 562554

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