Forse è passata in sordina l’adozione del nuovo regolamento di Polizia Locale riportata sulla stampa il 9 marzo u.s.
Finalmente, dopo 70 anni si è messo mano ad uno strumento tecnico-giuridico importante che disciplina e reprime comportamenti di tipo sociale che disturbano la vita dei cittadini recependo la Legge 48/2017 sulla sicurezza urbana.
Ampi sono gli ambiti di applicazione quali la tutela del patrimonio pubblico, la nettezza ed il decoro degli spazi pubblici, la tutela ambientale e la sicurezza, la quiete pubblica, il commercio e tutto ciò che riguarda l’attività annonaria, la custodia e la circolazione degli animali domestici, la tenuta dei giardini, gli spettacoli viaggianti e le sanzioni.
Eppure, nulla è cambiato nel sentire dei cittadini.
Anzi, sempre più abbandonati risultano i quartieri periferici.
Si nota, infatti, la totale assenza di polizia locale dal Casale a La Rosa, da Bozzano a Tuturano dal Perrino a S. Elia.
In un periodo storico in cui si parla di “sicurezza”, si tengono tavoli presso la Prefettura e si avverte forte la necessità di figure istituzionali che garantiscano l’ordine, di fatto, si ha la sensazione di essere alla mercè dell’anarchia.
Credo, quindi, sia necessaria l’implementazione di personale o l’impiego di quello esistente in tutte le attività di competenza come sopra elencate, non limitando l’azione unicamente all’incidentistica stradale, al traffico e all’elevazione di contravvenzioni nel centro cittadino.
Esercizi commerciali, luoghi di ritrovo e vita sociale si svolgono in ogni angolo della città, ed andando incontro alla bella stagione vorremmo tutti, ma proprio tutti, poter uscire e beneficiare della presenza di “divise” che garantiscano la quiete.

Marina Miggiano (Noi con l’Italia)

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