Patto per la Puglia: Emiliano scrive a Gentiloni

BARI – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e per conoscenza al ministro alla Coesione territoriale Claudio De Vincenti con riferimento alla Programmazione risorse FSC 2014-2020 Regione Puglia.

Di seguito il testo integrale della lettera:

“Illustre Presidente, la spesa relativa agli investimenti legati al Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 procede secondo le previsioni e nel rispetto dei crono-programmi ipotizzati.

Tuttavia, ad un anno dalla sottoscrizione del Patto per la Puglia, il monitoraggio degli impieghi delle risorse stanziate con la sottoscrizione del Patto stesso pone in evidenza l’emergere di un duplice ordine di criticità:

 

•      Fabbisogni emergenti a seguito di misure già in corso di attuazione che manifestano una domanda di interventi superiore a quella che è possibile soddisfare;

•      Esigenze connesse alla qualificazione infrastrutturale del territorio, per le quali l’attuale programmazione comunitaria  e quella relativa al Patto per la Puglia hanno destinato risorse che oggi risultano insufficienti.

Tanto premesso, formulo, con la presente, una proposta di programmazione di nuove risorse finanziarie a valere su quelle ancora disponibili nell’ambito del FSC 2014-2020, di cui riporto di seguito le aree prioritarie di intervento.

 

Infrastrutture

1.   Infrastrutture per la mobilità e la sanità territoriale

Esigenze specifiche riguardano interventi per la sicurezza stradale e per il miglioramento dei collegamenti viari che interessano il traffico commerciale ed industriale con l’obiettivo di evitare l’attraversamento dei centri abitati. Ulteriori interventi riguardano il sistema ferroviario regionale con specifico riferimento all’innalzamento dei livelli di sicurezza, così come interventi finalizzati al sistema portuale regionale.

In questo settore è presente l’esigenza di qualificare il livello infrastrutturale della sanità territoriale (distretti territoriali sociosanitari) attraverso investimenti di carattere tecnologico che rafforzano le strategie volte alla riduzione dei tassi di ospedalizzazione ed alla qualificazione delle prestazioni extra ospedaliere messe in campo attualmente unicamente tramite il programma comunitario (la cui dotazione risulta allo stato non sufficiente a valle dell’analisi dei fabbisogni svolta nei mesi scorsi attraverso il coinvolgimento diretto delle ASL).

 

Ambiente

2.   Interventi per la valorizzazione delle risorse ambientali

Le strategie messe in campo a valere sulla programmazione comunitaria e sul Patto del la Puglia hanno messo in evidenza fabbisogni specifici che non risulta possibile soddisfare attraverso l’attuale dotazione finanziaria; ciò risulta evidente in alcuni ambiti di intervento di particolare rilievo con specifico riferimento al tema della gestione integrata delle risorse idriche, dei rifiuti e bonifiche,  ed alla difesa del suolo.

Ulteriori fabbisogni sono presenti nel campo dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici.

 

Sviluppo economico e produttivo

3.   Competitività dei sistemi produttivi

Nel corso del 2015 sono stati pubblicati alcuni dei nuovi avvisi a sostegno degli investimenti industriali: a settembre 2017 i progetti approvati ed in corso di istruttoria segnalano un ammontare complessivo di investimenti per 2,3 miliardi di euro che richiedono un contributo pubblico pari a circa 810 milioni di euro.

Si tratta di investimenti produttivi (manifatturieri e turistici) che registrano un impatto particolarmente significativo sul versante occupazione, pari a circa 63 unità di lavoro (circa 10.000 di nuova creazione).

Sulla base dell’attuale flusso di presentazione agli uffici regionali dei progetti/domande di investimento (a seguito di avvisi pubblici con procedura a sportello), nonché dei risultati già raggiunti ed oggetto di certificazione a valere sul POR Puglia 2007-2013, si prevede di registrare un incremento del 100% rispetto alle richieste attuali nei prossimi 18/24 mesi.

Allo stesso modo occorre implementare le risorse destinate a sostenere gli investimenti in innovazione ed in ricerca e sviluppo a favore delle imprese, coerentemente con la strategia regionale di specializzazione intelligente, inclusi quelli in grado di generare ricadute dirette a medio termine favorendo lo sviluppo di soluzioni innovative rivolte al più ampio sistema territoriale.

In considerazione delle somme destinate a sostenere lo strumento nazionale del credito d’imposta, le risorse finanziarie previste a valere sul POR Puglia FESR-FSE 2014-2020, nonché sul Patto per la Puglia risultano allo stato attuale in esaurimento. Le nuove risorse finanziarie sono destinate a finanziare progetti di investimento con procedure selettive distinte sulla base dei target di riferimento (imprese di grande, media e piccola dimensione), consentendo la prosecuzione delle strategie già in pieno svolgimento a valere sul Patto per la Puglia fino al 2020.

 

4.   Aree attrezzate per gli insediamenti produttivi

A seguito di verifiche con i soggetti interessati (Consorzi ASI e Aree PIP) sono emersi importanti fabbisogni di qualificazione delle infrastrutture di base delle aree destinate agli insediamenti produttivi (strade, reti ferroviarie, impianti di sorveglianza etc), così come  di ristrutturazione dei processi di organizzazione e gestione dei servizi ambientali a favore delle imprese localizzate (APEA – Aree produttive ecologicamente attrezzate) in misura superiore rispetto alle uniche insufficienti risorse stanziate all’interno del Patto per la Puglia. Gli interventi sarebbero destinate alle aree di insediamento esistenti connotate da qualificate presenze manifatturiere e da richieste di nuovi insediamenti, con livelli di infrastrutturazione già conseguiti superiore all’80%.

 

Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali

 

5.   Infrastrutture e servizi per l’attrazione turistica

Il considerevole incremento dei flussi turistici pugliesi nell’ultimo biennio ha comportato un consistente aumento dei fabbisogni di intervento per qualificare e potenziare la dotazione infrastrutturale turistica regionale, con specifico riferimento sia agli interventi in grado di qualificare l’offerta dei centri urbani costieri e di quelli connotati da maggiore vocazione turistica nazionale ed estera (in termini di viabilità, di organizzazione dei servizi commerciali, di riqualificazione e valorizzazione dei principali attrattori turistico-culturali, di valorizzazione dei beni demaniali,  di creazione/riqualificazione di waterfront e attrezzamento con arredo urbano delle fasce costiere più degradate), sia in relazione alla qualificazione delle infrastrutture turistiche specificamente rivolte alla promozione di segmenti a maggiore valore aggiunto (rete della portualità  turistica regionale).  Interventi specifici  devono inoltre essere realizzati per migliorare i servizi di promozione turistica regionale a favore del duplice obiettivo di destagionalizzare i flussi ed elevare la componente estera degli stessi.  A tale riguardo si segnala che tali interventi risultano ad oggi di quasi totale esclusiva del Patto per la Puglia a valere del quale risulta tuttavia uno stanziamento finanziario molto ridotto.

 

6.   Rigenerazione  urbana

I processi di sviluppo urbano presenti a livello regionale sono attualmente connotati da molteplici ed articolati processi di riorganizzazione dei servizi con specifico riferimento ai seguenti temi: a) energia sostenibile e qualità della vita; b) adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi; c) tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali; d) inclusione sociale e lotta alla povertà. A tali interventi  risultano ad oggi destinate (come emerge dalla tabella finanziaria del Patto per la Puglia) risorse finanziarie che si rivelano insufficienti rispetto ai fabbisogni presenti sul territorio.

Si tratta in particolare di rafforzare la promozione di interventi per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, per l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e sub urbane,  per la riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera, per la tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali (interventi per il mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici ed il  trattamento delle acque reflue),  per la valorizzazione e fruizione del patrimonio naturale,  per l’inclusione sociale e la riduzione del disagio abitativo, per la diffusione della legalità.

I nuovi interventi si rendono ancora più necessari in considerazione di un mutamento della strategia regionale rivolta ai processi di rigenerazione urbana che, a fronte di quanto stabilito in passato che destinava gli interventi relativi unicamente ai Comuni  singoli con popolazione superiore  ai 15 mila abitanti, ha nei mesi scorsi ampliato il target di riferimento anche alle reti/unioni di Comuni minori (che in forma associata raggiungono complessivamente la soglia suindicata) in considerazione del peso che i Comuni più piccoli rivestono a livello regionale (nonché delle positive esperienze in corso concernenti la tendenza alla aggregazione ed alla gestione associata dei servizi da parte delle amministrazioni comunali).

Il consolidamento e l’ampliamento dei processi di rigenerazione urbana consentirà in particolare di qualificare ulteriormente le strategie di valorizzazione ed attrazione turistica, così come di intervenire su aspetti importanti che riguardano l’ambiente e l’inclusione sociale.

 

  Occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione

 

7.   Occupazione, inclusione, istruzione e formazione

A seguito delle strategie attuate nell’ambito del Patto per la Puglia, occorre rafforzare la capacità d’intervento sui strategie già programmate all’interno del Patto che riguardano i seguenti temi: a) occupazione, con specifico riferimento  agli interventi volti a favorire il primo ingresso dei giovani, ed in particolare dei NEET nel mercato del lavoro, così come a sostenere le fasce di occupati a maggiore rischio di perdita dei posti di lavoro;   b) istruzione e formazione rivolti sia alla qualificazione dei percorsi della scuola dell’obbligo, sia nei settori della formazione imprenditoriale, professionale, post diploma e post-laurea;  c) inclusione sociale con specifico riferimento alle politiche attive volte a favorire la presa in carico delle fase più deboli della popolazione contrastando la tendenza all’aumento delle fasce di povertà (assoluta e relativa), così come  alla qualificazione dei servizi a favore della popolazione in forte disagio economico e sociale.

Un’azione specifica riguarda inoltre l’assistenza tecnica volta a rafforzare la capacità d’intervento delle amministrazioni pubbliche interessate all’attuazione del Patto con specifico riferimento alle strategie di capacity building orientate al potenziamento dei processi di gestione, controllo e monitoraggio del Patto.

 

Il fabbisogno finanziario richiesto per l’attuazione dei ridetti investimenti è pari a due miliardi di euro, secondo il prospetto di sintesi di seguito riportato.

 

 

 

 

 

 

Aree di intervento

Dotazione finanziaria

(in mln)

Infrastrutture 
1. Infrastrutture per la mobilità e la sanità territoriale

400

Ambiente
2. Interventi per la valorizzazione delle risorse ambientali

400

Sviluppo economico e produttivo
3. Competitività dei sistemi produttivi

600

4. Aree attrezzate per gli insediamenti produttivi

100

Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali
5. Infrastrutture e servizi per l’attrazione turistica

200

6. Rigenerazione urbana

150

 Occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione
7. Occupazione, inclusione, istruzione e formazione

150

TOTALE

2.000

 

 

 

Gli uffici regionali sono pronti, in qualunque momento, ad avviare un confronto con l’Agenzia per la Coesione al fine di sottoporre le schede di dettaglio relative ad ogni singola area di intervento.

 

Sottopongo alla Sua sensibilità la valutazione dell’opportunità  riconoscimento delle suddette risorse”.

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