BRINDISI – E’ passata la burrasca a Palazzo di Città. La crisi politico-amministrativa che si era manifestata nei giorni scorsi a causa di un attrito tra il gruppo dei Democratici e Socialisti ed il sindaco Carluccio (ma, soprattutto, con la sua parte politica, quella che ‘decide’, ndr) è ormai un ricordo lontano.

Tutto era partito con il consigliere dei Democratici e Socialisti Luigi Sergi, il quale aveva rimesso la sua delega alle Politiche Abitative nelle mani del Capogruppo Damiano Flores, a causa – come aveva riferito a newSpam pochi giorni fa –  dell’immobilismo palesato dalla maggioranza rispetto alle proposte presentate dal consigliere, quali il “Piano casa” datato di 4 anni e la mozione sull’istituzione di un’agenzia degli affitti, risalente a 4 mesi fa.

Ma Sergi aggiunse anche che questa era solo la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso, considerato che il malessere all’interno del gruppo covava da tempo.




E così anche gli assessori Maria Greco e Salvatore Brigante avevano rimesso le loro deleghe sempre nelle mani di Damiano Flores che, nel frattempo, non aveva lesinato commenti. Della serie: “A che è servito il mio salto della quaglia, e tutte le critiche che ho dovuto subire, se l’Amministrazione non ha dato una svolta, come richiesto?”.

Ed infatti le condizioni poste dai Democratici e Socialisti erano nette: azzeramento della Giunta (definita da Sergi di medio – basso livello, ndr), azzeramento dello staff del Sindaco e degli enti di secondo grado e sanatoria degli immobili comunali”.

Richieste a cui il sindaco Carluccio ha subito risposto picche: “La Giunta non si cambia, semmai mescoliamo le deleghe, lasciando stesse le persone”. Non sia mai qualcuno si offenda…

Cosa è cambiato dunque, se è vero come è vero che è stata siglata la pace? E’ successo che, come ogni mal di pancia che si rispetti, serve sempre la giusta medicina. Che, guarda caso è arrivata nelle ultime ore.

Il vice sindaco andrà proprio ai Democratici e Socialisti. Non si sa se a fare il nome sarà Damiano Flores che, pur avendo sempre rimarcato che il suo passaggio in maggioranza non prevedeva ‘nulla’ in cambio, nelle ultime settimane di nomi ne aveva fatti ben tre, senza avere risposta. Se non sarà lui ad indicare il nominativo,  saranno comunque i ‘suoi’. Improbabile, invece, la soluzione-Errico vice sindaco, considerato che il notaio, dopo la rottura con il sindaco, ne ha preso le distanze.

Anche a Direzione Italia adesso toccherà un altro assessore – il terzo – che a questo punto dovrà essere una donna, nel rispetto degli equilibri delle quote rosa. I fittiani potrebbero puntare su Tilde Tau, che farebbe scattare come consigliere Mimino Laguercia, ex assessore alle Attività Produttive, prima del cambio con De Maria. Ma difficilmente De Maria rinuncerà ad avere in Consiglio una persona di sua fiducia (la Tau, appunto). Ed allora la scelta potrebbe ricadere, se non in una esterna, in Monica Romano, prima dei non eletti.

Ma c’è di più. Voci insistenti a Palazzo di Città sostengono che anche Luciano Loiacono dei Democratici e Socialisti avrebbe avuto la sua ‘medicina’ per il mal di pancia degli ultimi giorni: per lui un posto nel Consiglio di Amministrazione della Società Trasporti Pubblici (che a breve dovrà essere rinnovato, ndr) a favore di Achille Azzarito.

Non c’è che dire: a Brindisi il “Do ut des” è sempre più in voga… E vissero tutti felici e contenti.




Pamela Spinelli
Direttore responsabile

1 COMMENTO

  1. Siamo a quasi un anno dalle elezioni e sembra tutto un gioco. Se fosse il MONOPOLI, almeno avremmo la speranza che qualcuno passasse dalla PRIGIONE!

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