“Orgogliosi di avere Almiento, brindisino, alla guida di un’importante società. Emiliano si è forse sentito ‘scippato'”

A scorcio mnemonico, mi pare ricordare che l’attuale Governatore della Puglia, fosse stato un Magistrato. Proprio in Brindisi ha svolto le sue funzioni di inquirente, tanto che, grazie anche al suo lavoro, non mancò di entrare in Politica nella città di Bari. Questa premessa, potrebbe servire a capire meglio lo stato d’animo del Presidente della Regione allorché in Brindisi, all’evento della Farmindustria cui ha partecipato, ha manifestamente espresso le proprie gravi contraddizioni, sia sotto il profilo della realtà, ma sopratutto della logica politica democratica che dovrebbe caratterizzarlo.
Sentir dire dal Dott. EMILIANO che egli è amico del M5S per il quale si è esposto, comporta senza dubbio lo “rizzicamento delle carni” (nota metafora brindisina significante una forte sensazione tale da far venir la pelle d’oca), ma ancor più esterrefatti lascia l’affermazione del Presidente, nell’occasione addolorato, laddove afferma che quest’ultimi sono “molto simili a tutti gli altri”.
Già, gli altri, dove non può che annoverarsi in pole position proprio il nostro Presidente che, sempre augurandosi che la memoria non mi inganni, non solo ha percorso la carriera politica “alla Di Pietro”, ma vieppiù con quel partito che nominava chi voleva dove voleva, non tanto senza chiedere a nessuno, quanto addirittura nascondendosi. Ma forse proprio il Dott. Emiliano è stato il fulgido esempio di persona eletta dal Popolo che abbia, prima di qualsivoglia nomina, consultato i vari contraddittori. Purtroppo però, lo sforzo di ricordare, a questo punto mi impone un blocco mentale che, proprio in argomento, non mi fa rammentare alcun episodio di nomine fatte dal Presidente Emiliano che abbiano premiato la meritocrazia o che abbiano visto la luce del contraddittorio con le parti politiche avverse. Ma ne sono certo, tra commissioni, assessori, partecipate, enti ecc. dove il Presidente ha provveduto alle nomine, ci sarà sicuramente qualcuno a lui sconosciuto ma nominato per meritocrazia oppure perché suggerito dalle forze politiche di opposizione!
Ma torniamo sulla questione del magistrato. Il Presidente ha espresso con fermezza che l’Avv. Rosario ALMIENTO sia incompatibile con la recente nomina alle Ferrovie Appulo Lucane uno perché non “specialista” e due perché già gestisce un’altra società di trasporti. Vero è che il Presidente Emiliano da tanto tempo non esercita la professione giudiziaria, e dunque, forse, l’annebbiamento di taluni principi di diritto sopiti nella memoria possono essere plausibili, tuttavia, la locuzione “incompatibile” da chi professa il diritto, ha ben altra portata e sostanza (e non solo forma) rispetto al concetto espresso dal Dott. Emiliano. Lo stimato Collega Almiento, risulterebbe incompatibile perché esercita il doppio lavoro o perché è un turnista ( a mio giudizio, è incompatibile perché lavora troppo e potrebbe avanzare accuse di razzismo nei suoi confronti) o perché, secondo il Presidente, il lavoro che esercita è troppo difficile. Bene, l’incompatibilità derivante dalla difficoltà intrinseca di un lavoro come affermata da Emiliano, non l’avevo mai sentita! Insomma se una persona fa due lavori, magari simili, ma difficili, ci dovremmo trovare di fronte ad una incompatibilità. Mi sono tuttavia chiesto, senza però giungere ad una risposta, se l’incompatibilità concepita dal Governatore sia tra i due lavori, oppure tra questi lavori ed il lavoratore o infine tra uno dei lavori soltanto con il lavoratore.
Orbene, per tornare sul tema della magistratura, gli elementi di lamentela del Presidente sono sostanzialmente una presunta amicizia con il M5S accompagnata però dalla identificazione di quest’ultimi molto simili a lui stesso ed una sollevata incompatibilità per oggettiva difficoltà dei lavori unitamente alla presunta mancanza di specialità nel settore del lavoratore addetto (qualcuno avrebbe dovuto dirgli che Almiento sono anni e anni che gestisce i trasporti con risultati positivi).
Ma qualcosa non quadra affatto, non può essere possibile che una persona di siffatta cultura giuridica possa davvero affermare ragioni cosi blande ed infondate a sostegno delle sue lamentele.
Ed ecco la illuminante spiegazione.
Era magistrato inquirente a Brindisi, perseguiva, tra gli altri, coloro che si macchiavano del reato di <scippo> e, legittimamente, ha perseguito l’Avv. Almiento che gli ha letteralmente “scippato” una nomina di prestigio. Ordunque, a noi altri cittadini, non resta che chiedere l’attenuante specifica per l’Avv. Almiento, costituita dalla circostanza che tutta la città, e tutti i cittadini di Brindisi, sono ben orgogliosi di avere un brindisino alla guida di siffatta importante società.

Avv. Fabio LEOCI

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