Resta un’abitudine risalente all’epoca romana quella di toccarsi le parti intime in segno di scaramanzia. In quell’epoca, sia il seno femminile che il fallo maschile, rappresentavano la fertilità.
Infatti il dio Priapo, dal membro smisurato, e la dea Diana Efesina dai molti seni, venivano rappresentati anche con piccole statue che venivano posizionate nelle case, come augurio appunto di buona fertilità. Alle porte, addirittura, venivano spesso appesi, veri e propri falli di terracotta, che rappresentavano Priapo, il quale veniva toccato per buona sorte.
Sembra che persino il nostro “cornetto” rosso portafortuna, tanto popolare in Italia, non sia altro che una trasposizione edulcorata dal suo significato erotico di quel simbolo fallico.
Alla luce di questo, dunque, credo si possa evincere che il toccarsi i genitali ha probabilmente una funzione di “schermo” contro la jattura, la sfortuna….. molti si toccano come si toccava il fallo di Priapo, e contemporaneamente si “protegge” la loro preziosa fertilità dal pericolo incombente.
Massimo Galantucci