Movimento 5 Stelle attacca Rossi su Porto e Tari: “Pensavamo incarnasse Robin Hood ma si sta rivelando uno sceriffo”

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BRINDISI – Ancora una volta ci troviamo di fronte a un’amministrazione che ha generato mostri e continua a generarli con il benestare della Giunta Rossi, che inspiegabilmente presta il fianco a decisioni che di fatto mettono sotto scacco lo sviluppo della città e non solo.

Durante il Consiglio svoltosi nel pomeriggio di ieri, come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle abbiamo espresso in maniera netta le nostre posizioni sul Piano finanziario Tari per il 2019 e la determinazione delle tariffe presentati dalla maggioranza con non poco sgomento. Partendo proprio dalla questione delle tariffe delle utenze non domestiche, ad oggi non ci è ancora dato sapere se la giunta Rossi abbia intenzione di vestire i panni di una sorta di Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, applicando pedissequamente quanto previsto fino ad ora.
Pensavamo di essere sul set di “Scherzi a parte” quando abbiamo scoperto che i professionisti pagano una quota fissa di Tari pari al 4,6% e una variabile pari al 5,9%, mentre le banche, che sempre uffici sono, pagano il 2,9% e il 2,9%. E ancora: i ristoratori pagano una quota fissa pari al 14,2% e una variabile pari al 18,2%, mentre gli alberghi con ristorante pagano il 4,2% e il 5,4%; i campeggi che producono tanti rifiuti pagano il 2,6% e il 3,9%, mentre per l’ortofrutta si deve pagare il 18% e il 23%. Insomma, i ricchi pagano meno e i poveri pagano di più. Le disparità elencate sono incredibilmente sbilanciate a favore delle categorie più ricche e ci aspettiamo da questa giunta che tali incongruenze vengano mitigate.
Con tutta franchezza, ci saremmo aspettati da questa giunta un Piano finanziario per la Tari di ben altra natura, un Piano rivoluzionario, coraggioso, che introducesse la tariffazione puntuale e non si limitasse a gestire l’esistente, in perfetta continuità con le passate amministrazioni. La circostanza che la Tari non scenderà e che il contributo Conai non ritornerà nelle tasche dei cittadini farà fallire il primo obiettivo di questo Piano, ovvero spingere i cittadini a effettuare la raccolta differenziata. Fino a quando non si giungerà alla gara ponte, infatti, si potrà arrivare anche a raggiungere il 100% di differenziata ma i soldi non rientreranno nelle tasche del Comune e quindi dei cittadini, perché il capitolato d’appalto attualmente vigente prevede che superato il 36% di differenziata, il contributo Conai, pari a oltre un milione di euro per il 2019, vada a finire sotto forma di premialità nelle casse di Ecotecnica, mentre i cittadini continueranno a produrre invano sforzi per aumentare la differenziata e sperare di pagare meno.
Ma l’elenco delle situazioni kafkiane alle quali stiamo assistendo si fa drammaticamente lungo se consideriamo anche le vicende legate allo sviluppo del porto. A tal proposito, risulta assolutamente incredibile che per un’opera prevista dall’Autorità di Sistema Portuale e già finanziata come la realizzazione di un pontile a briccole, che sostituirà le boe d’attracco e servirà a garantire un paio di accosti in più in un porto che Dio solo sa quanto ne abbia bisogno, si sia invocata la Conferenza dei Servizi, con l’unico risultato di perdere ancora un anno e mezzo di tempo. Ancora una volta il Consiglio Comunale viene depauperato dalla propria funzione, la struttura amministrativa di contro si assume la responsabilità di decisioni nefaste e solo dopo invoca il Consiglio per porre rimedio!
Parimenti risulta surreale quello che sta avvenendo in merito ai previsti lavori di ristrutturazione della stazione marittima. Anche in questo caso il Comune è stato in grado di chiedere la conformità urbanistica di un’opera realizzata negli anni ’30 rispetto a un Piano Regolatore Portuale successivo che rappresenta solo un’elencazione delle opere da farsi. Siamo ostaggio, insomma, di una situazione kafkiana per la quale nel porto non si può piantare nemmeno uno spillo perché non vi sarebbe conformità urbanistica al Piano regolatore portuale risalente al ’75, che è una variante di quello del ’72.
Nel frattempo a Bari il sindaco Decaro, il presidente della Regione Emiliano e il presidente dell’Autorità portuale Patroni Griffi, con tanto di sorriso inaugurano una stazione marittima da 5 mln di euro con terrazza sul mare, e noi come poveri stolti, invece di guardare in faccia la realtà e ammettere le nostre colpe, troviamo più comodo affermare che i baresi ci scippano tutto.
Prima di creare dei mostri, allora, si coinvolga maggiormente il consiglio comunale, perché se si prosegue su questa china non avremo futuro.

MoVimento 5 Stelle Brindisi

 

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