BRINDISI – Serviva, ancora una volta, la partita del riscatto. Così come una fenice, l’Enel dà seguito alle due vittorie con Torino e Cremona, subito dopo la bruciante sconfitta casalinga con Brescia, e supera 90-82 una mai arresa Cantù.

Coach Sacchetti, già alla vigilia, aveva qualche titubanza sul quintetto che avrebbe schierato nel posticipo del lunedì, valevole per l’ottava di campionato. Infatti, in allenamento si fermano Scott (distorsione alla caviglia e quindi, non convocato) e Goss (problemino alla schiena), con un un Moore rientrante da un infortunio che l’ha tenuto lontano dal parquet diverse settimane. Fortunatamente, però, recupera in extremis Goss. Così, lo schiera assieme al Moore, Carter, Joseph e M’Baye.

L’Enel fa capire subito chi è che comanda e nel primo quarto segna un parziale di 11 punti a zero, grazie ad uno straripante M’Baye (che, poi, scompare, o quasi, durante il resto della gara). La Re October guarda per tutto il tempo il didietro delle maglie biancazzurre, senza mai mettere la testa avanti. Gli avversari provano a reagire, portandosi a -6, ma non riescono ad essere incisivi quanto basta per superare Brindisi. Nel corso del match M’Baye si spegne del tutto, ma riesce a totalizzare comunque 20 punti finali. Il suo posto viene preso dall’inaspettato Moore, vero deus ex machina dell’incontro, il quale, con i suoi 24 punti, trascina i compagni alla vittoria. E’ un Moore in ottima forma e non pare uscito da un infortunio. E’ lui il padrone della cabina di regia e detta schemi e tempi alla squadra, come un direttore d’orchestra. L’Enel aveva bisogno di qualità ed ora pare l’abbia ritrovata. Però, Brindisi non è impeccabile, ma non gioca neppure male. Il suo ‘sonnecchiare’ durante qualche stralcio di partita permette agli ospiti di portarsi fino ad un pericoloso -4 sul finale. Ma i padroni di casa, spinti dal loro caloroso pubblico, si scrollano da dosso l’ombra incombente di Cantù e vincono la partita.

Questa partita, però, ha lasciato segnali importanti in vista del futuro. Certo, c’è da lavorare ancora tanto, specie in fase difensiva e sulla continuità (ha permesso più volte a Cantù di rientrare in partita). Non sempre si possono fare 90 punti per vincere, se ne concedi 82. E di questo ne è consapevole Meo Sacchetti.

“Vittoria importante – ha detto nel post partita – vale più di 2 punti, perchè eravamo un po’ demoralizzati, dopo aver perso in casa con Brescia. Ho avuto risposte importanti da Goss e Moore. Ma ancora c’è tanto da lavorare in difesa e sulla continuità. Abbiamo fatto break importanti, ma non siamo riusciti a tenerli per molto tempo. M’Baye – ha continuato – aveva problemi alle gambe e nel secondo tempo non ha fatto ciò di cui ci ha abituati, ma ha chiuso con 20 punti e 9 rimbalzi e ci ha dato una grossa mano. Ora bisogna avere qualcosa in più dai nostri lunghi. Se iniziamo a fare punti anche con i piccoli – ha concluso – allora i lunghi avranno più spazi. Mi aspetto qualcosa in più da chi parte dalla panchina”.

Foto di Gianni Evangelista

Tommaso Lamarina
Redazione

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