LATIANO- Prosegue a Latiano la rassegna sull’editoria religiosa organizzata da THEOTOKOS, nuova realtà nata nella scorsa primaveradi commercio al dettaglio di Articoli , Arredi e libri religiosi, paramenti e arredi sacri, idee regalo e bomboniere.Mercoledi 7 febbraio sarà la volta del vaticanista e vice capo della redazione romana del quotidiano Avvenire Mimmo Muolo.L’incontro è organizzato in collaborazione con la Parrocchia Collegiata di Santa Maria della Neve e sotto il Patrocinio della Diocesi di Oria – Ufficio per le Comunicazioni Sociali e la Cultura. Media partner Idea Radio.

L’AUTORE: Mimmo Muolo, (nato a Monopoli e vive a Roma)  vaticanista e vicecapo della redazione romana del quotidiano Avvenire, ha seguito per il suo giornale i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora quello di Francesco.Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra le quali: Generazione GMG. La storia della Giornata Mondiale della Gioventù (2011), Le feste scippate. Riscoprire il senso cristiano della festività (2012), Il Papa del coraggio, un profilo di Benedetto XVI (2017) e il romanzo Messaggio in bottiglia (2009).E’ anche autore di drammi teatrali; Bene comune e il Papa e Il Poeta. Percorso nella poesia di Giovanni Paolo II, rappresentati più volte in tutta Italia. Con le Paoline ha pubblicato :Don Ernest Simoni. Dai lavori forzati all’incontro con Francesco (2017).

IL LIBRO Il volume prende in considerazione il pontificato di Francesco dal punto di vista dei gesti da lui compiuti. Attraverso le azioni concrete del suo pontificato, Francesco sta davvero scrivendo un’«enciclica dei gesti». E tali gesti sono magistero a tutti gli effetti, non semplici atteggiamenti che suscitano simpatia. È questa la tesi sostenuta dall’autore nei quattro capitoli in cui si articola il libro:

1) I gesti della quotidianità («Fratelli e sorelle, buonasera», le telefonate «private», la residenza a Santa Marta significano: il Papa è «uno di noi»; 2) I gesti della carità e della misericordia: dai Venerdì della Misericordia alle visite in luoghi simbolo della sofferenza, sono i gesti che colpiscono maggiormente l’opinione pubblica; 3) I gesti pastorali classici: Anno della Misericordia, Sinodi sulla famiglia, riforma della curia, ecumenismo ecc.; 4) I gesti della comunicazione: le numerose interviste, il linguaggio creativo, l’omiletica di Santa Marta, i selfie con i giovani, l’uso dei social. In un momento storico in cui “le parole sono maltrattate e ridotte di valore, i gesti di Francesco sono un mezzo straordinario ed efficace che gli consentono di parlare a tanti, anche a quelli che altrimenti non avrebbero capito”. “Una desacralizzazione? Fa quello che ci è stato comandato: andare per le strade del mondo, oggi assetato di immagini. Francesco ce ne mette tante a disposizione”. Diversi gli esempi citati, dalla testa poggiata sul petto del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, all’abbraccio col Grande imam di Al Azhar, che “è l’antidoto ai tanti tagliagola del Daesh. Questo è un gesto che parla a tutti, anche a quelli che cristiani non sono. È una parola incarnata. È la caratteristica di tutti gli uomini che diventano simbolo”.
“Il minimo comune denominatore dei gesti di Francesco è la misericordia. Il suo è un pontificato che fa della misericordia l’architrave su cui sta costruendo un edificio bellissimo… è un Papa che non occupa spazi ma che apre processi”.Appuntamento quindi a MERCOLEDI 7 FEBBRAIO  in Chiesa Madre a Latiano,  ore 18.30. Moderatore della serata sarà il Prof. Pierdamiano M. Mazza, direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali e la Cultura. Al termine dell’incontro,presso “Theotokos”, l’autore incontrerà per firme/dediche i lettori.

Giuseppe Argese

 

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