“Mia madre 77enne, in ospedale per un’ecografia di controllo, visitata nel reparto infettivi assieme a persone in attese di tampone”

BRINDISI – Brutta esperienza per una donna brindisina di 77 anni, Ottaviano Vincenza, paziente oncologica con comorbilità cardiache e polmonari. A raccontare quanto accaduto, dopo aver sporto denuncia agli organi competenti, è la figlia Matilde Muci: “Lo scorso 19 ottobre, mia madre si è recata presso l’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi per effettuare una ecografia addominale di controllo, visita prenotata un anno fa. Come le volte precedenti si è rivolta al 2° piano, ma le hanno risposto che l’esame non veniva più eseguito lì, bensì al 4° piano, dal dottor Potenza. Mia mamma si è quindi recata laddove le era stato indicato, ma ha subito capito che si trattava del reparto infettivi. Ha cercato e trovato la stanza del dottor Potenza ed ha bussato per annunciarsi. Successivamente ha atteso il suo turno, insieme a tante altre persone che erano in coda per effettuare il tampone o il sierologico per accertamento covid19. Una situazione che l’ha messa comprensibilmente in ansia per il possibile rischio di contagio, al punto tale che ha perso gli occhiali da vista. Fatto strano, per lei, considerato che, nonostante l’età, è una donna molto lucida. Ora io mi chiedo come possa essere possibile che una donna fragile,  non solo anagraficamente ma anche come patologie, venga esposta ad una situazione, considerato che l’ospedale, come più volte ripetuto, dovrebbe avere dei percorsi differenziati, così come previsto dal DPCM”.

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1 COMMENTO

  1. Situazioni simili sono inammissibili e va immediatamente eliminata ogni possibilità che si ripetano, previo necessario accertamento di responsabilità.
    Altrimenti ogni precauzione diventa ridicola e inutile! Ma di cosa parliamo?
    Milioni di persone sono costrette a subire limitazioni per cosa, se poi viene messo in pericolo proprio chi ha bisogno di esami e cure?
    Chi espone una persona fragile al rischio di contagio va denunciata! Altro che “coprifuoco” e chiusure…a che servono tanti sacrifici se si verificano situazioni di esposizione ad alto rischio proprio negli ospedali?
    Si vada fino in fondo a questa vicenda, sia per dare giustizia a questa donna sia per rispetto verso chi ogni giorno è costretto a rinunce in termini economici e di libertà per salvaguardare la salute propria e quella degli altri.

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