Mensa scolastica, Crudo (Confial): “Vinta la battaglia legale contro Markas. Premiato il coraggio dei lavoratori”

Annarita Crudo

Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che prima o poi avremmo avuto giustizia, sicurezza che abbiamo avuto solo noi ma i fatti ed il nostro coraggio è stato premiato .
La vicenda prende le mosse oltre tre anni fa, quando alla LADISA CASCINA subentrava, quale impresa appaltatrice del servizio mensa scolastica, la MARKAS SRL. Quest’ultima, il 15/01/2015, in sede di stipula dei contratti individuali di lavoro, sottoponeva alla firma dei lavoratori il contratto contenente nuove condizioni di lavoro, con riduzione dell’orario. I lavoratori, sotto la spinta del ricatto occupazionale, sottoscrivevano, apponendo però, dietro indicazione del loro sindacato, una clausola di riserva.
Poche parole : “si firma con riserva” ma è bastato questo per farci intraprendere una lotta che sembrava impari, spinti solo dalla consapevolezza dei nostri diritti , anche quando nessun altro l’ha fatto ed anche quando nessuno avrebbe scommesso su quest’esito .
Dopo molti incontri andati vani con la precedente amministrazione alla quale si evidenziava l’ingiustizia del torto subito e come questo incidesse sulla vita di tantissime famiglie e sulla dignità lavorativa di tante persone, una cinquantina di lavoratori della MARKAS SRL, tutti iscritti alla CONFIAL, intraprendevano una battaglia legale sulla quale nessuno voleva credere se non il loro sindacalista ed il loro avvocato, Carmela Lo Martire, che caparbiamente li ha difesi.
Nella giornata di oggi, dopo una articolata discussione, dinanzi al Giudice del Lavoro i lavoratori hanno finalmente visto riconosciuto i loro diritti dal Tribunale e maggiore soddisfazione non vi può essere per un lavoratore, sapere che vi è la GIUSTIZIA, quella con la G maiuscola, che non necessita di raccomandazioni per essere riconosciuta.
Sarebbe forse il caso di dire che il nostro avvocato ha dimostrato che esistono norme contrattuali che vanno rispettate, che il CCNL obbliga l’impresa subentrante a farsi carico del personale presente nell’appalto alle medesime condizioni di lavoro precedenti, a meno che ricorrano mutamento nell’organizzazione e nelle modalità del servizio (che devono essere dimostrate) che le modifiche contrattuali devono essere concordate , questo ed altro ma quello che è importante che a questi lavoratori è stata restituita non la retribuzione bensì la dignità, più volte calpestata.
Un’altra cosa: ai lavoratori è stato riconosciuto anche il diritto alla mezz’ora per la pausa pranzo.
Finalmente qualcuno li ha ascoltati….ci ha ascoltato.

Anna Rita Crudo (Segr. Prov. CONFIAL)

 

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1 COMMENTO

  1. Ennesima figura di M….
    Forse credevano di arrivare nel Burundi o che abbiamo l’orecchino al naso chi a orecchie per intendere intenda

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