Mensa: “Mio figlio costretto a mangiare il panino fuori dalla scuola, al freddo, come un appestato!”. E chiama i carabinieri

BRINDISI – La questione mensa sta assumendo contorni incredibilmente gravi. Dopo le patate (nere) di ieri, servite come contorno ai bambini e la notizia che, molto probabilmente, due addette mensa, dopo essere state sospese, sono state licenziate dalla Markas (la ditta che si occupa del servizio di refezione scolastica per conto del Comune, ndr) perchè sospettate di ‘sabotaggio’ nei confronti della azienda, oggi è successo un fatto gravissimo che una mamma intende denunciare attraverso il nostro giornale. E lo fa mettendoci la faccia: “Non ho problemi a farlo – dice – perchè si tratta di mio figlio e di altri bambini, le cui mamme, come me, almeno sino a quando la Markas e gli enti preposti non chiarirà alcune cose (la provenienza dei corpi estranei – un millepiedi prima e la muffa poi – rinvenuti nei piatti dei bambini il mese scorso, ndr), hanno deciso di farli fare a scuola il pranzo al sacco”.

Sino a qualche giorno fa – ci racconta la signora Elvira Goldani, mamma di un bimbo che frequenta la 2^ C alla “Don Milani” – la situazione era più o meno regolare, anche se non propriamente ‘educativa’: i bambini che non usufruivano della mensa, consumavano il pranzo al sacco in classe. Ma oggi si è arrivati all’assurdo: “Sono stata chiamata dalla maestra – dice ancora la signora Elvira – che mi avvisava che la dirigente scolastica, la prof.ssa Elvira D’Alò, aveva dato ordine che mio figlio (purtroppo oggi era anche da solo a consumare al sacco) non poteva consumare il panino in classe, ma fuori, all’esterno della scuola. Sono andata su tutte le furie e sono corsa da lavoro a scuola assieme a mio marito. E mentre mio marito diceva al bambino di rientrare in classe perchè non poteva stare come un appestato fuori, all’addiaccio, a mangiare il suo panino, la maestra lo costringeva a rimanere fuori, come da disposizioni ricevute. In questo tiro e molla, io ho chiamato i carabinieri che però mi hanno riferito che loro non hanno competenze su queste cose e mi hanno fornito un numero di telefono che, mi sembra di aver capito, corrispondeva a quello dell’Ufficio Mensa del Comune. Sta di fatto che quel numero sembrava staccato o, comunque, io non sono riuscita a mettermi in contatto. Tutto questo mentre mio figlio era sballottolato a destra e manca. Non sono riuscita neppure a parlare con la preside che era alla sede della ‘Marco Pacuvio’. Ma questa non la faccio passare!!! Adesso basta!”.

Alla denuncia della signora Goldani, si aggiungono le lamentele delle mamme della scuola del rione Paradiso: “Oggi, per l’ennesima volta, il pranzo è arrivato in ritardo. Erano le 14,00 ed ancora non era arrivato il mezzo e persino le maestre si sono infuriate. Ma ieri ne è successa un’altra: mancavano le posate a mensa e siamo state costrette noi mamme, pur di fare mangiare i nostri a figli, ad andarle a comprare…”.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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