BRINDISI – “Oggi durante il Consiglio comunale – scrive il pentastellato Stefano Alparone – ci è stata consegnata una breve presentazione della proposta di A2A per la realizzazione di un Nuovo polo delle energie rinnovabili presso il sito di Brindisi Nord. Domani si terrà un incontro con l’Azienda la quale illustrerà sicuramente in maniera più puntuale il progetto. Da una prima lettura del materiale consegnatoci in Consiglio, la prima considerazione che ci viene in mente è legata all’attuale situazione della Centrale ex Edipower. Infatti riteniamo che prima di proporre nuovi insediamenti, che nel caso specifico presentano numerose criticità, come ad esempio il superamento dei vincoli che insistono sull’area, o un impianto di compostaggio da 70 mila tonnellate praticamente a ridosso del centro città, sarebbe opportuno che trovassero risoluzione le inadempienze rispetto ai precedenti obblighi. A tal proposito è doveroso ricordare che al momento esiste un contenzioso con il Ministero dell’Ambiente al TAR del Lazio; così infatti rispondeva il Ministro ad un’interrogazione Parlamentare del Movimento 5 Stelle in merito alla vicenda ex Edipower: “…Con riferimento alle problematiche inerenti la bonifica ed in particolare lo stato di avanzamento della caratterizzazione, i risultati della caratterizzazione hanno evidenziato superamenti nei suoli delle CSC per i parametri Arsenico e Vanadio. Per le acque di falda sono stati riscontrati superamenti delle CSC per fluoruri, nitriti, solfati, arsenico, boro, alluminio, ferro, manganese, cloroformio, tetracloroetilene. In data 20 dicembre 2010 la società Edipower ha sottoscritto l’atto transattivo con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Con decreto n. 123 del 9 aprile 2015 è stato approvato il progetto unitario di bonifica dei suoli e della falda. L’azienda, successivamente, ha fatto richiesta di variante al progetto unitario di bonifica dei suoli e della falda consistente nella rinuncia alla realizzazione della bonifica della falda, variante che questo Ministero ha ritenuto non accettabile. Sul punto, si evidenzia che l’azienda ha fatto ricorso al Tar Lazio” – qui il testo completo dell’interrogazione e della risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-07385&ramo=C&leg=17

È singolare come si possa chiedere un accordo di programma con le amministrazioni locali per un nuovo insediamento quando ad oggi A2A risulta ancora inadempiente rispetto agli impegni di dismissione e bonifica del sito prescritti nell’AIA. Ascolteremo con attenzione quanto avrà da proporre l’Azienda nell’incontro di domani, ma è chiaro che fino a quando A2A non avrà ottemperato ai suoi obblighi per quanto ci riguarda non potrà essere intavolata alcuna discussione seria per un’area che, a nostro avviso, una volta bonificata, dovrebbe essere restituita alla città”.

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