LyondellBasell annuncia la chiusura dell’impianto P9T a Brindisi, scoppiano le proteste per il rischio di esuberi

La direzione della LyondellBasell ha comunicato la chiusura imminente dell’impianto P9T situato nel perimetro del complesso petrolchimico della città. La decisione è stata ufficializzata nella giornata di martedì 5 settembre, gettando ombre di incertezza sul futuro occupazionale della regione.

L’impianto LyondellBasell, specializzato nella produzione di materiali per tessuti, imballaggi alimentari e altre applicazioni, ha da tempo rappresentato un importante pilastro dell’industria locale. Tuttavia, la società ha motivato la sua decisione con una “necessità strategica e finanziaria” di chiudere l’unità di produzione di polipropilene.

Jim Guilfoyle, Senior Vice President Olefine & Poliolefine Eamei di LyondellBasell, ha dichiarato: “Dopo un’approfondita analisi, riteniamo che la chiusura di questa unità sia la soluzione più sostenibile dal punto di vista strategico e finanziario. Il mercato di riferimento per i prodotti realizzati dall’impianto di Brindisi è sempre più difficile, con una prospettiva di miglioramento molto limitata.”

La notizia ha suscitato una reazione immediata tra i lavoratori, i sindacati e i rappresentanti politici locali. Mauro D’Attis, deputato e commissario regionale di Forza Italia, ha dichiarato il suo sostegno ai lavoratori e ha annunciato un’imminente interlocuzione con il ministro Urso per difendere i posti di lavoro e l’intero settore industriale brindisino.

Dall’ala del Partito Democratico brindisino, Francesco Cannalire, capogruppo consiliare, ha chiesto la convocazione di una conferenza capigruppo aperta alle organizzazioni sindacali e alle categorie industriali per valutare azioni a tutela del futuro sostenibile del petrolchimico. Cannalire ha evidenziato la necessità di investimenti per una riconversione produttiva sostenibile nella regione.

La chiusura dell’impianto LyondellBasell non rappresenta solo una sfida per i lavoratori direttamente coinvolti ma potrebbe avere ripercussioni su altre aziende legate al ciclo produttivo, come Eni e Jindal, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. La comunità brindisina ora si trova di fronte a una sfida cruciale per la sua economia e il suo futuro. Il dialogo tra tutte le parti interessate diventerà essenziale per affrontare questa crisi e pianificare una transizione sostenibile.

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