L’ORCHESTRA DELLA RAI NEL CAPANNONE EX MONTECATINI

Storico concerto dell’Orchestra della tv di Stato nel cuore del porto di Brindisi. Appuntamento lunedì 27 giugno con inizio alle ore 21. Messi a disposizione ulteriori 350 posti a ingresso libero. Sarà attivo un servizio di bus navetta per e dal Capannone per favorire la mobilità degli spettatori.

Si conclude a Brindisi il viaggio musicale in cinque città di altrettante regioni del Sud Italia: Catania, Catanzaro, Salerno, Matera e Brindisi. Tappe della tournée dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura-Direzione Generale Spettacolo. A Brindisi l’appuntamento è nel Capannone ex Montecatini lunedì 27 giugno, con inizio alle ore 21. Il concerto, inizialmente in programma nel Nuovo Teatro Verdi, incontra il pubblico di Brindisi nel cuore del porto della città mettendo a disposizione, oltre a quelli già prenotati, ulteriori 350 posti a ingresso libero per consentire una maggiore partecipazione di pubblico. Le prenotazioni già effettuate restano valide per gli accessi nel Capannone, secondo la stessa numerazione di posto e fila riportata sul ticket elettronico generato dalla piattaforma Eventbrite.

Per l’occasione, Comune di Brindisi ed Stp hanno predisposto un servizio di bus navetta con partenza da via Bastioni Carlo V (nei pressi della Camera di Commercio, a poca distanza dalla Stazione ferroviaria), fermate in via provinciale per Lecce (altezza distributore Eni, utile per chi lascia l’auto in via Spalato), in viale Arno (altezza cimitero e più avanti piazza Bartolo Longo) e in via Angelo Titi, fino alla rotatoria che incrocia Strada delle Bocce, dalla quale è possibile raggiungere a piedi l’area d’ingresso del Capannone. La prima corsa utile è prevista alle ore 19, l’ultima alle 21, con una frequenza di passaggio di 10 minuti. Le corse di rientro cominciano 10 minuti dopo la fine del concerto e proseguono con passaggi ogni 10 minuti fino al completo trasferimento degli spettatori. Il titolo di viaggio ha il costo di 1,10 euro.

Tour nella Bellezza”, è questo il titolo del progetto che ha destinato l’Orchestra della tv di Stato in cinque angoli del Mezzogiorno: non è la prima volta che l’OSN porta la sua musica al Sud, lo fece già nel 2016 con la bacchetta di Ryan McAdams. Ma questa volta a dirigerla sarà il texano John Neal Axelrod, attuale direttore ospite principale della Kyoto Symphony.

Il programma musicale si apre con la Sinfonia n. 4 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, “Italiana”, opera definita dallo stesso autore come «il lavoro più gaio che io abbia mai composto». Frutto delle impressioni raccolte da Mendelssohn nel corso del viaggio in Italia del 1831, la sinfonia è un «guizzo scintillante di luce mediterranea», quanto mai capace di descrivere in musica l’Italia più bella. Il piglio brillante e l’emotività del primo tempo non incidono sulla raffinata tessitura ricca di proposte e di sfumature, lavorata con profonda attenzione anche dal punto di vista contrappuntistico. Il secondo tempo è costruito su un canto di processione, col suo carattere vagamente popolaresco improntato alla danza. Scorrevole e melodico è anche il terzo tempo, ben definito e oscillante fra il minuetto, lo scherzo e persino il valzer.

Il concerto continua con un tributo ai più amati compositori italiani a cominciare da Vincenzo Bellini, con l’ouverture della Norma, pagina che restituisce tutta la tensione drammatica della sacerdotessa dei Druidi, con i suoi ritmi incisivi, i suoi scorci e sussulti improvvisi, i suoi abbandoni e l’incalzare di coscienza e passione, rinuncia e desiderio, amore e ostilità.

Seguono l’Estate e l’Inverno di Giuseppe Verdi da I Vespri Siciliani. Si tratta della partitura di danza più ricca che il Cigno di Busseto compose per allinearsi al gusto dell’opera francese: dotate di pregevoli effetti nei legni, le danze anticipano Čajkovskij nell’invenzione melodica e nella varietà dei passi.

Quindi l’orchestra propone l’Intermezzo sinfonico della Manon Lescaut, ispirato dalle parole del romanzo di Prévost, con le sue esaltazioni e i suoi sconforti. La pagina rappresenta senza dubbio un punto di svolta: inserito a metà dell’opera, l’intermezzo segna un momento decisivo dell’opera annunciando il volgere degli ultimi due atti, l’intensità di un crescendo drammatico proteso al culmine della disperata passione dei due amanti.

Finale vibrante con l’esecuzione dell’Ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, che si sviluppa in quattro movimenti, accomunati da una logica narrativa. Il primo tempo racconta la penosa situazione degli oppressi. La melodia, cantata con voce quasi umana dal violoncello, fa vibrare un desiderio sconsolato a una vita migliore. Il secondo movimento descrive un violento temporale alpino. Nel terzo movimento le melodie pastorali sottolineano la pace degli alpeggi. Con il loro suono squillante, le trombe introducono l’ultima – maestosa – parte della sinfonia, nota come “Marcia dei soldati svizzeri”: l’orchestra si unisce poco dopo in un tipico crescendo rossiniano per gloriare la liberazione della Svizzera dall’oppressore austriaco.

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