Lo Martire: “Le sorti di Brindisi affidate a Revisori dei Conti che non chiariscono se siamo nel baratro o in Paradiso”

Le sorti di una città in ginocchio come Brindisi sono affidate ad controllo di chi non controlla usando prestampati senza neanche cancellare la voce che non interessa.

Noi oggi non sappiamo se il bilancio è da approvare o meno, se siamo nell’inferno del dissesto o nel paradiso della ripresa economica poiché i Revisori del Comune di Brindisi, nella loro relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto di gestione (quello che dovrebbe essere l’atto di maggiore garanzia per i consiglieri che vanno ad approvare il bilancio) non si sono neanche preoccupati di cancellare la voce che non interessa :

Pertanto, dopo aver rilevato (pag.22) un peggioramento del disavanzo rispetto all’esercizio precedente, passando all’analisi delle Entrate e delle Spese, l’Organo di Revisione …….rileva che  “sono/non sono”  stati conseguiti i risultati attesi ………………..”

Parlando della RELAZIONE DELLA GIUNTA AL RENDICONTO affermano che “Nella relazione sono/non sono illustrate le gestioni dell’Ente, i criteri di valutazione utilizzati, nonché i fatti di rilievo ….”

E che dire dell’ATTIVO ??? I crediti “risultano/non risultano….” realizzati  …..

Ed ancora, parlando dei  RAPPORTI CON ORGANISMI PARTECIPANTI, dopo aver detto che “L’organo di revisione, ai sensi dell’art.11, comma 6 lett. J del d.lgs 118/2011, ha verificato che non è stata effettuata la conciliazione dei rapporti creditori e debitori tra l’Ente e gli organismi partecipati, conclude che i prospetti dimostrativi riportanti i debiti ed i crediti reciproci fra l’Ente e gli Organismi Partecipati “ recano/non recano” l’asservazione anche dell’Organo di controllo dei relativi enti e società controllate e partecipate

Ed infine, per quanto riguarda le Spese per il personale, si dice che “La spesa di personale sostenuta nell’anno 2019 rientra/non rientra nei limiti di cui all’art.1, comma 557 e 557 quater della Legge 296/2006”

E non mi si venga a dire che, comunque, le conclusioni le si possono dedurre dalla documentazione allegata: è dovere del Collegio formulare dei pareri chiari ed inequivoci cosi’ come è onere di ogni professionista (giustamente retribuito per la propria attività: nel caso di specie la spesa complessiva annua per il Collegio è di €. 100.2005,76 cioè €. 33.847,20 per Presidente ed €. 22.564,80 per ogni competente) prestare attenzione agli atti che si formano e si sottoscrivono.

Ma un bilancio così delicato può essere condiviso da qualcuno con un “parere” di questo tipo? Ed è possibile che, nessuno, si sia posto il problema se le spese del personale rientrano/non rientrano?  Se i risultati sono/non sono stati conseguiti? Se i crediti “sono/non sono” stati realizzati???

Avv.Carmela Lo Martire

 

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1 COMMENTO

  1. Premetto che la normativa e regolamento di contabilità stabilisce che il parere del Collegio dei Revisori alle deliberazioni di bilancio e rendiconto devono essere trasmessi obbligatoriamente ai singoli consiglieri comunali 20 giorni prima della seduta di Consiglio, pena la illegittimità degli atti come peraltro sentenziato dal TAR Lazio e dal Consiglio di Stato. Il Collegio dei Revisori, ai sensi dell’art.237 del Tuel, è tenuto a redigere il verbale delle riunioni e delle decisioni adottate e detto verbale quale atto compiuto nell’esercizio di pubbliche funzioni è dotato di certezza legale e fa fede fino a querela di falso dei fatti descritti. Nei pareri obbligatori del Collegio dei Revisori, fra i quali quelli sui bilanci,deve essere espresso un un motivato giudizio di congruità, di coerenza e di attendibilità contabile sulle previsioni di bilancio e progetti anche tenuto conto dell’attestazione del responsabile del servizio finanziario. Alla luce di quanto richiamato dalle vigenti disposizioni è di tutta evidenza che i pareri espressi dal Collegio dei Revisori, come indicati dalla consigliera avv. Carmela Lo Martire, non costituiscono pareri e ben possono essere ipotizzabili come “tamquam non esset” non consentendo quindi l’esercizio di voto sugli atti consiliari. Non da ultimo deve essere rilevato che laddove dall’esame degli atti finanziari in parola dovessero emergere gravi irregolarità di gestione o ipotesi di responsabilità di danni erariali o mancati impegni al piano pluriennale di dissesto presentato alla Corte dei Conti, deve farne specifico referto al Consiglio, informandone la Magistratura Contabile.
    Non sono considerazioni di natura personale, ma richiamo alle vigenti disposizioni normative.
    Brindisi, 28/08/2020 Franco Leoci già presidente di Collegio dei Revisori di diversi Comuni.

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