Liste d’attesa, Amati: “Il Governo ha impugnato l’articolo annacqua legge”

Fabiano Amati

“Com’era prevedibile, il Governo nazionale ha impugnato le modifiche con cui fu annacquata la nostra proposta di legge. Cioè quelle norme con cui fu eliminato il blocco dell’attività a pagamento e furono previste nuove spese, attingendo a fondi vincolati o senza alcuna copertura finanziaria”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati, commentando la decisione del Governo nazionale d’impugnare la legge sulle liste d’attesa, adottata nella seduta di ieri del Consiglio dei ministri.
“Per venire incontro alle esigenze e alle paure di alcuni medici, alcuni colleghi presentarono – con il parere favorevole del Governo regionale – una proposta di modifica al testo originario della legge, eliminando il blocco automatico dell’attività a pagamento in caso di tempi molto più corti rispetto a quelli dell’attività istituzionale. Il rimedio del blocco fu sostituito con la previsione di maggiori risorse in favore dei medici e dei privati convenzionati.
Durante la seduta del Consiglio regionale – prosegue Amati –, più volte ricordammo ai colleghi proponenti e al Governo regionale il forte rischio d’impugnativa di quelle norme. Risultato: inascoltati.
Con la delibera di ieri, il Consiglio dei ministri ha impugnato proprio quelle norme di modifica, perché è previsto che le maggiori risorse per i medici siano attinte da un fondo vincolato (fondo di perequazione), mentre quelle per i privati convenzionati non hanno copertura finanziaria. Il tutto comportando la violazione dell’ordinamento civile (Costituzione art. 117, 2 comma, lettera l) e l’obbligo di copertura previsto dall’art. 81 della Costituzione.
E pensare che si sentiva dire che a essere incostituzionale fosse la previsione del blocco dell’attività a pagamento”.

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