“Gli ultimi dati dicono che – tranne qualche rara eccezione – non si riscontrano sensibili miglioramenti nei tempi d’attesa per l’erogazione di prestazioni sanitarie e che serve al più presto l’approvazione di misure adeguate, a cominciare da quelle contenute nella nostra proposta di legge. Bisogna far presto perché sarebbe contraddittorio tollerare lunghe attese per vedere approvati i rimedi per combattere l’attesa.”

Lo dichiara Fabiano Amati presidente della Commissione regionale bilancio, commentato i dati appena pubblicati sui tempi d’attesa nella settimana indice 9-13 aprile 2018.
“E se la situazione dell’attesa nell’attività istituzionale va oltre i tempi minimi consentiti, senza presentare generali segni di miglioramento, anche il raffronto con i tempi dell’attività libero professionale presenta – per fortuna non in tutte le prestazioni e nemmeno in tutte le aziende – il solito ed insopportabile disallineamento, peraltro riscontrato a parità di personale impiegato e tempi di lavoro. Insomma tutto milita in favore di un’iniziativa che tenda ad istituire per ogni azienda il responsabile unico delle liste d’attesa, a cui decurtare l’indennità di risultato nel caso non siano raggiunti gli obiettivi, e la immediata ed automatica sospensione dell’attività a pagamento in caso di disallineamento con i tempi d’attesa nell’attività istituzionale”.

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