E’ stata bloccata la pagina su un sito di e-commerce sulla quale, nei giorni scorsi, era stata annunciata la commercializzazione delle cialde “Zu’ Toto'”, su iniziativa della figlia del boss di Cosa Nostra Salvatore Riina Maria Concetta e del genero Antonino Ciavarello. L’account risulta formalmente bloccato dal 6 dicembre. La questione è all’attenzione dei carabinieri del Comando provinciale di Brindisi e della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, che tiene accesi i riflettori sulla famiglia Ciavarello-Riina dal 2012, anno in cui i due coniugi e i tre figli si trasferirono a San Pancrazio, piccolo centro della provincia di Brindisi.

Il sindaco, Salvatore Ripa, ha definito “intollerabile provocazione” il lancio della pagina delle cialde Zu’ Toto’. Ciavarello sta scontando la detenzione domiciliare a San Pancrazio, per scontare un residuo di pena di sei mesi in relazione a una condanna per truffa relativa a fatti avvenuti a Termini Imerese nel 2009. Sulla sua pagina facebook, il genero del boss si definisce “martire, perseguitato dalla Procura di Palermo”. La Dda siciliana, nella scorsa primavera, ha fatto sequestrate i beni e le aziende pugliese dei Ciavarelo-Riina, ritenendoli frutto di attivita’ illecite. Anche per questo motivo – stando a quanto era spiegato nella pagina on-line delle cialde Zu’ Toto’. i coniugi avevano deciso di lanciare una ditta che commercializzasse prodotti con il nome del boss, avviando un crowfunding per finanziarla.

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