L’Authority vuole recuperare l’ex Pic Nic ed il Capannone Montecatini e progetta i dragaggi

BRINDISI – Tanti gli spunti contenuti nel Piano Operativo Triennale da poco approvato dall’AdSP. Tra questi, spicca il progetto di banchinamento tra il molo Polimeri e quello di Costa Morena Est e la realizzazione della retrostante cassa di colmata: questo progetto, al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dei Ministeri competenti, è in pole position tra quelli presentati dall’Asi e dall’Authority al Governo e richiede un finanziamento complessivo di circa 60 mln di euro tra banchinamento ed operazioni di escavo.

Soprattutto la realizzazione della cassa di colmata, però, assumerebbe grande valore perché permetterebbe di ovviare alle problematiche legate alle operazioni di dragaggio, pure necessarie nel Porto di Brindisi: ad esempio, gli escavi fino a – 14 mt. sarebbero utili lungo la testata nord e la banchina est dello sporgente di Costa Morena Est, così che il piazzale appena rifatto possa accogliere appieno le nuove sfide che il mercato pone davanti.

Operazioni di pulizia e di manutenzione sono poi previste anche per i fondali del Seno di Levante, ed assieme a queste è programmata la ristrutturazione della facciata della Stazione Marittima ivi insistente.

Altro elemento interessante rinviene dal preventivato rafforzamento dell’organico dell’Ente portuale al fine di traguardare la valorizzazione delle aree demaniali marittime: rispetto a Brindisi, viene portato l’esempio dell’ex Pic Nic, sul quale – l’Authority informa – sono già state avanzate specifiche istanze di concessione che contemplano il recupero della struttura.

Infine, nel POT sono contenuti espressi riferimenti al rilascio di concessioni demaniali delle aree ex LNG (Capobianco), S. Apollinare e delle banchine Punto Franco e Montecatini prospicienti il Capannone Montecatini, previa infrastrutturazione delle stesse a spese dei potenziali concessionari. Rispetto a queste ultime banchine ed al Capannone Montecatini, l’idea dell’AdSP è quella di destinare l’intera area al traffico crocieristico, con le due banchine appena riqualificate che potranno ospitare – assieme alla banchina Carbonifera – le navi da crociera ed il Capannone asservito per metà a tale traffico e per metà reso fruibile alla comunità ed ai turisti, trasformandolo in un luogo di socializzazione affacciato sul mare.

In un periodo di vacche magre per le finanze pubbliche, però, bisognerà prima reperire soggetti privati interessati ad investire e scommettere sulla città di Brindisi. E fino ad ora, non ci è andata tanto bene sotto l’aspetto dell’attrattività…

Andrea Pezzuto
Redazione

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