BRINDISI – La sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, in uno con Rotary Club Brindisi e Società Storica di Terra d’Otranto, con l’adesione e la collaborazione di Assoarma Brindisi, ha organizzato un ciclo d’incontri sul tema: “Brindisi e la Grande Guerra per il 25 ottobre prossimo, alle ore 17:15, presso l’Hotel Internazionale di via Regina Margherita.
L’itinerario di studi è suddiviso in tre panels: politico, militare e di relazioni internazionali. Dopo l’incontro introduttivo dello scorso 15 ottobre 2014 è seguito l’altro del 13 maggio 2015 in cui si è proposto di ripensare, in maniera critica, il periodo della neutralità italiana, ricollocandolo a pieno titolo nella storia della prima guerra mondiale e esaminando i vari aspetti che caratterizzarono l’Italia dalla dichiarazione di neutralità all’intervento in guerra.
Il 22 settembre 2015 sono state ricostruite le cause che portarono all’affondamento, nel porto di Brindisi, della corazzata “Benedetto Brin” il 27 settembre 1915. Il I aprile 2016 il focus è stato rivolto alla grande operazione di salvataggio dell’esercito serbo, trasferito dai porti albanesi a Brindisi. Molteplici i riferimenti: al sistema politico italiano, con particolare riferimento a vertici istituzionali, forze parlamentari e politiche, correnti d’opinione, stampa e associazionismo; alla situazione delle forze armate italiane alla vigilia del conflitto, preparazione militare, mobilitazione industriale, esercito e opinione pubblica; alla neutralità italiana e al peso del suo intervento militare nel sistema delle alleanze e nella considerazione delle principali potenze belligeranti. Particolarissimo interesse ha, per quel che concerne Brindisi, la complessiva strategia navale italiana; il ruolo del porto si configura quale essenziale nel momento in cui l’Italia, scendendo in guerra a fianco dell’Intesa, deve affrontare il pericolo costituito dalla flotta austroungarica, alla fonda nei sicuri porti adriatici della sponda balcanica.
Un capitolo poco noto è quello riferito alla guerra aerea che ebbe in Brindisi un riferimento essenziale. L’esercito italiano iniziò il conflitto con una sessantina di aeroplani, quasi tutti di tipo antiquato e di costruzione francese, o realizzati su licenza, e tre dirigibili La marina, che si era dotata di una componente aerea nel 1913, aveva in linea quindici idrovolanti e due dirigibili. L’aviazione austro-ungarica aveva una settantina di aeroplani con caratteristiche tecniche avanzate. I compiti iniziali furono ricognizione a vista e fotografica su prime linee e retrovie, oltre all’osservazione e all’aggiustamento del tiro d’artiglieria. Lo sviluppo della tecnica aeronautica durante la guerra ebbe immense ripercussioni in campo civile negli anni venti. Le fabbriche, nella loro riconversione all’economia civile, non dimenticarono le innovazioni ottenute per scopi bellici e le modificarono per adeguarle a un impiego pacifico. In questo modo l’aviazione civile si affermò sia nel trasporto passeggeri sia in quello merci.
Indirizzi di saluto
Salvatore Munafò
Presidente Rotary Club, Brindisi
Domenico Urgesi
Presidente della Società Storica di Terra d’Otranto
Interventi
Giuseppe Genghi
Presidente AssoArma Brindisi
Esame dei rapporti di volo scritti dai piloti della Stazione Aeronautica di Brindisi al rientro da una missione di guerra
Giuseppe Teodoro Andriani
Società di Storia Patria per la Puglia
La Stazione Aeronautica di Brindisi nella Prima Guerra Mondiale
Conclusioni
Giacomo Carito
Vicepresidente della Società di Storia Patria per la Puglia
Coordina e introduce i lavori
Antonio Mario Caputo
Società di Storia Patria per la Puglia
Organizzazione
Rotary Club – Brindisi
Società di Storia Patria per la Puglia – Sezione di Brindisi
Società Storica di Terra d’Otranto
Adesioni
AssoArma, Brindisi
Partner: Prefettura di Brindisi; Marina Militare Italiana (Brigata Marina San Marco); Archivio di Stato, Brindisi.
Sponsor: Grande Albergo Internazionale, Brindisi
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