La “moda”…un qualcosa per molti…ma non per tutti

moda

Ho sempre pensato alla moda come ad un qualcosa di sofisticato, di impegnativo, di altamente creativo; un qualcosa che comportasse ricerca, studio, oggi anche innovazione.

Ho sempre immaginato e cercato di capire da dove nascesse, come si possa essere evoluta nel tempo ma anche come si poteva fare ad immaginare prima un abito nella testa per poi renderlo esattamente così come lo si indossava su di un corpo, maschile o femminile non importa…ma renderlo reale.

Ho sempre pensato che fosse una vera e propria arte; un’arte complessa… dal momento che persino oggi si deve pensare anche all’uso che di un abito se ne fa…per uscire…per lavorare…e persino anche per comunicare.

Ma quando è nata la moda? Quanti di noi lo sanno o se lo chiedono?

Io, ormai da attento osservatore  devo spesso contenere gli sguardi, perchè è talmente acuta ed attenta l’osservazione che faccio di chi va in giro “vestito” che quasi quasi rischio di passare per un maniaco.

Beh…lo sapevo in cuor mio che la moda è sempre stata qualcosa di “importante” nella storia; ha segnato epoche…ha segnato tendenze…ha segnato modi di fare ma soprattutto modi di essere…ma soprattutto posso dire con estrema convinzione che la moda…al di la di quello che è il corrispettivo valore economico, è per molti…ma non PER TUTTI!

Vi chiederete come mai oggi esordisco con questo articolo…bene..semplice…

In uno dei miei viaggi in giro per l’Europa ho avuto il piacere di visitare il museo del costume a Madrid (Spagna)….ed esattamene dopo nella mia mente la prima cosa che mi è balenata di pensare è stata proprio questa…la moda…è una cosa seria ma soprattutto non è mai stata per tutti. Il Museo del Costume, di recente creazione (2004) ha però una sua storia che risale fin dal 1925 con collezioni esposti in altri musei, riunendo infatti tutte le collezioni sparse in luoghi diversi. L’edificio che ospita il museo del costume venne costruito pensate bene nell’anno in cui son nato (1971), nelle vicinanze della città universitaria e venne inaugurato nel 1975 come Museo Español de Arte Contemporáneo. È opera dell’architetto Jaime López de Asiain, che fu insignito del Premio Nacional de Arquitectura nel 1969.

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Museo del costume Madrid

Al suo interno pezzi prestigiosi che risalgono ai secoli  XVI e XVII mentre la collezione del XVIII secolo presenta significativi esempi di abiti maschili, come l’ampia e ricca collezione di gilet e giubbotti, e la collezione di casacche da donna e tipici abiti delmajismo. Infine, c’è anche una considerevole collezione di abiti dei più importanti stilisti del XX secolo. Nonostante la chiusura temporanea della mostra permanente dovuta ad un opera di ristrutturazione, sono visibili le sale dedicate all’evoluzione della moda, dall’haute couture della metà del XX secolo ad oggi.

muso del costume madrid

museo del costume madrid

museo del costume madrid

museo del costume madrid

E non avete idea di cosa si potesse nascondere sotto quegli abiti…delle strutture che forse neanche il miglior architetto potrebbe ingegnare per rendere un corpo femminile praticamente perfetto, ma soprattutto armonioso ed elegante.

La moda ha significato però anche evoluzione ed è altrettanto emozionante pensare a come per gli abiti si possa parlare di evoluzione, senza sacrificare l’eleganza e l’armonia dei movimenti che gli abiti stessi riuscivano a trasmettere, nonostante stessimo parlando solo di un secolo fa…

E oggi?….ahime!!! Oggi trovo che un pò ci si veste come ci pare…e fin qui nulla di male voi direte…ma quante volte mettiamo la prima cosa che capita senza fare attenzione a cosa indossiamo? Con questo non voglio dire che al mattino o alla sera dobbiamo andare prima a lezione..per carità…non dico questo… Ma se pensiamo un attimo che il modo di vestire potrebbe identificarci all’interno di una subcultura allora il discorso diventa un pochino articolato. Come ricorda uno dei principali teorici delle subculture, Dick Hebdige, il teorico stesso ha messo in evidenza il fatto che frequentemente una subcultura tende a differenziarsi dal resto della società soprattutto attraverso il modo di vestire dal momento in cui abbigliamento, mascheramento e persino la decorazione hanno costituito lo strumento fondamentale per comunicare attraverso il corpo.

Bene…assodato questo concetto…mi spiegate come fate a scoprire ancora queste caviglie a modo vostro…senza tenere conto di tutto il resto? O meglio…mi spiegate perchè vi ostinate ad indossare scarpe “esagerate” se poi camminate che sembrate degli scordinati dopo una sbronza tra amici? Cosa volete comunicare in questo caso…..?

Non oso immaginare cosa ci aspetterà questa estate e forse anche dopo quando farete del “color blocking” il vostro stile preferito (che per chi ancora non lo sapesse si tratta di accostare anzi, di azzardare accostamenti cromatici)…Se poi oltre alla moda impariamo ad indossare lo “stile” non sarebbe per niente male. E comunque preparatevi ad osare con il lampone…il rosso intenso ed il fucsia…e che Dio ce la mandi buona se penso a tutti i casini che vedremo per strada….!!!

Meditate gente…meditate…la moda…come dico spesso….è per molti…ma non per TUTTI!!!

 

 

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