«La Bella Stagione»: cinema di quartiere, giovedì al Paradiso «Lo chiamavano Jeeg Robot»

BRINDISI – «La Bella Stagione» sta per finire e il cinema all’aperto termina il suo giro in periferia. Giovedì 30 agosto alle ore 21 arriva al quartiere Paradiso, in piazza Botticelli, con il film «Lo chiamavano Jeeg Robot», ultima fermata di una iniziativa che, programmata ogni giovedì del mese, ha riscosso grande attenzione e presenza nelle piazze. L’intento degli organizzatori era, infatti, quello di proporre un cinema all’aperto e soprattutto porre le basi per un percorso di partecipazione. Le case popolari e i suoi abitanti si aprono alla città e mostrano la ricchezza e la forza dei quartieri di periferia.

 

«La risposta è venuta da persone di tutte le età – ha detto il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi – e questo ci fa pensare a quanto diffuso sia il desiderio di vivere gli spazi pubblici. E riscoprire il piacere di incontrarsi. Questi momenti non devono essere più isolati ma far parte di un nuovo modo di intendere, vivere e vedere la nostra periferia. Volevamo portare il cinema nei quartieri e nelle zone in cui non c’era mai stato, e la nostra idea era proprio questa: creare, anche attraverso il cinema, occasioni di incontro tra persone e indicare un diverso rapporto con i luoghi più familiari. Penso proprio di poter dire che riproporremo l’iniziativa». 

 

Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) è un piccolo criminale, misantropo e silenzioso, che vive in un caseggiato popolare a Tor Bella Monaca, alla periferia di una Roma corrotta e violenta (in stile Suburra), squassata da attentati terroristici.

 

Quando non è impegnato in furti e rapine, resta chiuso nel suo monolocale che cade a pezzi e passa il tempo dedicandosi alle sue due più grandi passioni: i film porno e i vasetti di crema alla vaniglia sottomarca. Un giorno, mentre tenta di fuggire dalla polizia che lo insegue, Enzo cade nel Tevere dove entra in contatto con dei fusti di materiale radioattivo: una melma nera gli entra nei polmoni, nello stomaco, sottopelle. Enzo sta male, malissimo, ma due giorni dopo si riprende e fa una scoperta sconcertante: le sue ferite si rimarginano in fretta e, in più, ora ha una forza sovraumana. È dotato di strani superpoteri.

 

«Lo chiamavano Jeeg Robot» è la favola urbana di un anti-eroe, lontanissimo dai canoni di bontà e altruismo cui ci hanno abituato i fumetti. Eppure Enzo Ceccotti è perfetto così: coraggioso, tenero, divertente con i suoi difetti e la sua romanità straripante. Film del 2015 diretto da Gabriele Mainetti, ha vinto ben sette David di Donatello, tra cui il premio come miglior film, migliore attore protagonista e migliore regista esordiente.

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO