Interrogazione al sindaco su progettazione chioschi “fast food” P.le Lenio Flacco e su proroga a concedere agli esercenti in scadenza

massimiliano oggiano

Oggetto: Interrogazione al Sindaco con risposta scritta   sulla progettazione dei chioschi “fast food” di P.le Lenio Flacco e sulla proroga da concedere agli esercenti in scadenza il 31 marzo 2019

Il sottoscritto Massimiliano Oggiano, consigliere comunale capo gruppo di Fratelli d’Italia nonché Vice presidente del Consiglio Comunale

PREMESSO CHE

  • Con determina del settore LL.PP. n. 444 del 16/10/2015 veniva affidato l’incarico professionale per la redazione della progettazione definitiva ed esecutiva dei manufatti amovibili (chioschi) da destinarsi alle attività di “somministrazione di alimenti e bevande” già esistenti in loco;
  • Che per l’affidamento di tale incarico, conferito direttamente all’Arch. Roberta Lopalco (per pura “coincidenza” attuale Assessore all’ambiente) non veniva pubblicato alcun bando;
  • Che il compenso per lo svolgimento del predetto incarico veniva fissato in € 13.000,00 oltre contributo CNPAIA del 4% oltre IVA al 22%, per un totale di € 16.494,40;
  • Che dette strutture, dovranno essere realizzate dai titolari di licenza già operanti in P.le Lenio Flacco da circa trent’anni e saranno destinate allo svolgimento dell’attività di “somministrazione di alimenti e bevande”, come da documento sottoscritto, in data 28 Novembre 2017, dai medesimi esercenti e dal dirigente del Settore Attività Produttive, dott. Michele Rotondo;
  • Che è sempre stata chiara ed inequivocabile la destinazione d’uso delle strutture in relazione alle quali l’Arch. Lopalco riceveva l’incarico di progettazione ovvero di “somministrazione di alimenti e bevande”;
  • Che la progettista otteneva l’unico benestare ad oggi esistente, da parte della soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Brindisi, Lecce e Taranto, che, solo in seconda presentazione, concedeva l’autorizzazione paesaggistica n. 20/2018 del 17.05.2018 negata in prima istanza in data 17.12.2017;
  • Che la natura dell’attività che si andrà a svolgere in dette strutture, prevede per legge la necessaria autorizzazione del progetto da parte dell’Azienda Sanitaria Locale, ASL, la quale ha l’onere di attestare e certificare la conformità dei manufatti progettati dall’Arch. Lopalco ai dettami di cui all’ ART 3 D.M. 3 APRILE 2002, alla LEGGE REGIONE PUGLIA n. 891/2012, ed alla DELIBERA G. R. N.1077 DEL 2017;
  • Che il compito di trasmettere il progetto alla ASL per sincerarsi della bontà del progetto, spettava certamente all’arch. Lopalco, che invece ometteva di adempiere in tal senso;
  • la progettista invece, in virtù del ruolo che riveste attualmente (Assessorato all’ambiente), con nota pec in data 10 Agosto 2018, n. 49491, comunicava la rinuncia del prosieguo dell’incarico affidatogli per  le ovvie ragioni di incompatibilità, lasciando così il progetto carente dell’autorizzazione della ASL;
  • Che con determina n. 370 del 18.10.2018, a firma del dirigente Gaetano Padula, veniva assegnato agli esercenti interessati il termine perentorio per la realizzazione delle strutture di cui trattasi al 31.12.2018 mettendo gli esercenti nella condizione di realizzare le strutture in soli 2 mesi a fronte di una progettazione che l’amministrazione comunale portava “quasi a termine” dopo  4 anni;
  • Che gli esercenti, in virtù della carenza delle opportune autorizzazioni, con missiva del 03.12.2018, inviata a mezzo del proprio legale di fiducia, Avv. Attilio Trane, chiedevano agli uffici amministrativi competenti “delucidazioni” in merito alla mancanza di tale requisito che doveva essere rilasciato dalla ASL su richiesta della progettista e, il Sindaco Riccardo Rossi, in riscontro, si limitava a replicare con la concessione di un nuovo termine perentorio che slittava dal 31.12.2018 al 31.03.2019, senza null’altro dire;
  • Gli esercenti, sempre per il tramite dell’Avv. Trane, chiedevano il “parere di conformità normativa” del progetto direttamente alla ASL, che a Sua volta interpellava l’Amministrazione comunale;
  • Solo a seguito di tale intervento, il Comune fissava il primo incontro che si svolgeva alla presenza degli esercenti interessati, dei rappresentati politici quali l’Assessore Oreste Pinto, l’Assessore Tiziana Brigante e, anche se per breve tempo, dell’assessore Roberta Lopalco.
  • In occasione dell’incontro, tenutosi in data 10 Gennaio 2019, i responsabili della ASL presenti bocciavano la progettazione realizzata dall’Arch. Roberta Lopalco, poiché non conforme alla normativa vigente in materia;
  • Veniva quindi fissato un secondo incontro a cui presenziavano gli esercenti, i dirigenti ASL, l’Assessore Oreste Pinto e il consigliere Antonio Elefante, su delega dell’Assessore Tiziana Brigante, in occasione del quale il progetto, seppur in via ufficiosa, veniva nuovamente ritenuto non conforme dal punto di vista del rispetto delle norme igienico sanitarie;
  • Nella prefata occasione il Dott. Santoro, responsabile ASL, invitava la dirigenza comunale, ovvero l’Arch. Fabio Lacinio e l’Ing. Antonio Iaia, a trasmettere l’intero progetto su cui effettuare una valutazione definitiva;
  • Gli esercenti chiedevano la sospensione del termine già fissato per il 31 Marzo 2019 che tuttavia non provvedeva;
  • Ed ancora, non avendo avuto alcun riscontro, in seguito alla riunione del 18 gennaio 2019 né a seguito delle richieste fatte dalla ASL agli amministratori competenti, gli esercenti con missiva del 29 gennaio 2019, formulavano esposto alla Procura della Repubblica di Brindisi, in quanto l’atteggiamento omissivo tenuto da Codesta Amministrazione è passibile della fattispecie giuridica di cui all’art 328 c.p., il quale al I comma recita: “«Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.”
  • Solo successivamente, l’Amministrazione trasmetteva alla ASL, un nuovo progetto a firma dell’Arch. Fabio Lacinio e dell’Ing. Antonio Iaia.

Attualmente non è mai stata data notizia agli esercenti della bontà del progetto realizzato dai funzionari Iaia e Lacinio, tantomeno è stata concessa proroga agli esercenti che tra circa 15 giorni saranno privati del proprio lavoro.

CONSIDERATO CHE:

 

  • Allo stato dei fatti, le uniche certezze sono date dalle circostanze:

  • Che con determinazione del 15.11.2018, l’Arch. Fabio Lacinio autorizzava il pagamento della fattura n. 3/PA emessa dall’Arch. Roberta Lopalco in data 05.09.2018 e pervenuta a Codesta Amministrazione paradossalmente in data 18.11.2018, ovvero 3 giorni dopo la sottoscrizione della determina di pagamento, (circostanza da chiarire);
  • L’attuale assessore all’ambiente, arch. Roberta Lopalco lasciava incompleto l’incarico affidatole, rinunciando prematuramente al suo completamento per la sopravvenuta nomina assessorile al Comune di Brindisi,
  • Che il progetto nella parte realizzata si è ancorchè dimostrato inidoneo al proprio fine;
  • Per tutte quante le motivazioni sopra esposte, il progetto elaborato dall’attuale Assessore all’ambiente, per carenza dei requisiti igienico sanitari previsti ex lege, comunque non riscontrati dall’Azienda Sanitaria Locale, non è utilizzabile e rappresenta certamente uno spreco di denaro pubblico a cui può ricollegarsi un probabile danno erariale laddove l’incarico poteva essere affidato direttamente a personale interno all’Amministrazione. Non può trascurarsi la reale circostanza che alcuni degli esercenti hanno già investito nella realizzazione delle strutture progettate dall’arch. Lopalco seppure le stesse certamente non saranno idonee allo svolgimento dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, rappresentando ciò un ulteriore possibile danno erariale, poiché per detti investimenti, che si riveleranno inadeguati, sarà esperita certamente la già annunciata azione di rivalsa contro il Comune che autorizzava gli esercenti alla realizzazione dei manufatti intimando anche un termine perentorio;
  • L’ulteriore danno economico per Codesta Amministrazione, potrebbe derivare dal mancato guadagno e dal danno d’immagine che gli esercenti lamenteranno se, a far data dal 31 marzo 2019, non verrà concessa alcuna proroga al termine perentorio, cosa probabile dato il silente atteggiamento degli Organi competenti.

Tanto premesso:

INTERROGA

il Signor Sindaco per sapere quando e se la Civica Amministrazione intenda intervenire per  chiarire  questa incredibile vicenda e  concedere la proroga agli esercenti in questione stante le problematiche riscontrate sopra non ascrivibili a omissioni o mancanze degli stessi.

    Dott. Massimiliano Oggiano

capogruppo FdI

vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi

 

 

 

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