BRINDISI – Un dubbio lacerante che scava il cervello come una goccia cinese e che si insinua sempre più tra i familiari e colleghi di Mario Ricci, ingegnere 40enne dell’ARPA di Brindisi, deceduto in casa per un infarto, dopo essere stato dimesso dall’ospedale Perrino di Brindisi.

Il caso pare non giungere ad una soluzione definitiva, almeno per ora, e le versioni di colleghi (che lo hanno condotto al Pronto Soccorso, a seguito del malore) ed ASL di Brindisi appaiono essere contrastanti.

Tutto è iniziato il 13 di questo mese, quando  l’ing. Mario Ricci – che era a lavoro – ha avvertito improvvisamente un fortissimo dolore al petto (attorno alle 8:30), poi irradiatosi su tutto il braccio sinistro (stando alle dichiarazione dei colleghi). Così, i colleghi, pensando si trattasse di un infarto, lo hanno tempestivamente accompagnato al Pronto Soccorso del nosocomio brindisino. Qui, dopo la visita, gli sarebbe stata diagnosticata una periartrite (malattia infiammatoria degenerativa che colpisce la spalla) al braccio sinistro e, quindi, condotto nel reparto di ortopedia per una visita più accurata. Sembra che anche in tale reparto sia stata confermata la diagnosi e, quindi, dimesso. Una volta a casa, però, l’uomo è morto attorno alle 17:00, sembra per un infarto, poi accertato dai sanitari del 118 leccese.

I colleghi dell’ARPA hanno segnalato l’accaduto presso il Tribunale del Malato, il cui compito è adesso quello di verificare come sia andate realmente le cose. Nel frattempo, pare che la direzione sanitaria abbia, a sua volta, disposto una indagine interna. La famiglia, invece, per ora, non ha sporto alcuna denuncia.

Questi i fatti in illo tempore.

Ma la ASL non ci sta e fa sapere che l’uomo avrebbe lasciato volutamente il Pronto Soccorso in cui era giunto per il malore. Inoltre, pare intenta a verificare, e nel caso anche contestare, il motivo per cui non sarebbe stato fatto un elettrocardiogramma a Ricci.

Intanto, proprio stamane, il direttore del nosocomio si è recato al Perrino per cercare di capire bene come si siano svolti i fatti.

L’indagine chiarirà la sussistenza di eventuali responsabilità e/o inadempienze da parte del personale medico occupatosi della vicenda.

Tommaso Lamarina
Redazione

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