Il Sindaco vieta l’utilizzo delle acque di falda nella striscia di fuoco tra le discariche di Autigno e Formica

BRINDISI – Con Ordinanza Sindacale n. 20 del 29/09/2015, venne disposta per i proprietari, i conduttori e gli operatori a qualsiasi titolo, l’interdizione delle seguenti attività sui suoli ricadenti nel perimetro della discarica di C.da Autigno: irrigazione di colture mediante l’utilizzo di acque di falda; il pascolo; l’utilizzo delle acque di falda per usi civili.

Dai rilievi effettuati dall’Arpa, in effetti, emerse la non conformità di alcuni dei 29 pozzi di monitoraggio di proprietà dell’Amministrazione Provinciale ricompresi tra i siti di Autigno e Formica.

A seguito delle sollecitazioni della Regione in merito alla necessità di un’aggiornata azione di monitoraggio, previa consultazione con l’Asl, che potesse dare vita ad una nuova Ordinanza Sindacale, il Comune ha di conseguenza organizzato incontri tecnici con Arpa ed Asl.




Preso atto dell’ipotesi di riperimetrazione dell’area oggetto d’interdizione, emersa dagli incontri suddetti; acquisiti gli esiti delle attività di caratterizzazione effettuate; preso atto che, in virtù del principio di precauzione, l’Asl ha proposto, fino alla bonifica del sito, l’individuazione di una fascia di salvaguardia che includa i pozzi risultati non conformi e la conferma dell’interdizione delle attività indicate nella precedente Ordinanza Sindacale: l’Amministrazione Comunale, al fine di garantire il preminente interesse alla salute pubblica ed alla qualità ambientale, ha emesso una nuova Ordinanza Sindacale, che revoca e sostituisce la precedente.

In essa si ridetermina l’area interdetta e si confermano le attività vietate: tali prescrizioni avranno valore fino alle risultanze del piano di monitoraggio che, nel frattempo, l’Asl realizzerà al fine di verificare l’eventuale contaminazione di ulivi e viti.

Il Comune ricorda infine che, contro tale provvedimento, è ammesso ricorso giurisdizionale entro 60 gg. dalla sua pubblicazione, o entro 120 gg. se si dovesse ricorrere straordinariamente al Presidente della Repubblica.

 

Andrea Pezzuto
Redazione




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