BRINDISI – Siamo al 24 gennaio, l’emergenza neve è cessata da un po’ e le temperature sono ritornate le solite. Già, ma i problemi ed i disagi che la coltre bianca ed il gelo hanno arrecato alla città continuano a perdurare, evidenziando anche criticità di ben altra natura. E’, purtroppo, il caso del Museo provinciale Ribezzo.
La situazione in cui versa uno dei più importanti contenitori culturali della città è alquanto grave. Non solo i dipendenti sono perennemente senza riscaldamento, ma non c’è più nessuno che si occupi della manutenzione e pulizia della struttura di Piazza Duomo. La solfa va avanti oramai da quasi due mesi.
Il Ribezzo è un museo provinciale e, come tale, la gestione dei servizi è di competenza dell’Ente. O forse no? Infatti, a quanto pare, la struttura dovrebbe passare nelle mani della Regione, mediante un trasferimento in comodato d’uso, a seguito di una convenzione tra Enti. Ma secondo la legge Delrio 2016, le competenze spettano ancora alla Provincia, fino all’effettivo trasferimento delle funzioni.
Ed è così che, dunque, il museo si ritrova senza un punto di riferimento.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la direttrice del Ribezzo, la dott.ssa Emilia Mannozzi, per snocciolare al meglio la questione: “Nelle giornate di neve – ha raccontato una sconcertata Mannozzi – è stata dura, perché l’impianto di riscaldamento era totalmente assente e lo è tuttora. La Provincia ci ha praticamente ignorato. Così, sia il personale, sia gli utenti e sia i ragazzi del classico, che vengo qui per le loro attività, si ritrovano al gelo. Inoltre, non abbiamo chi fa le pulizie. Tocca a me pulire la mia area ed i bagni del personale, ma quelli dei fruitori e dei ragazzi? La Provincia ci deve mandare una unità operativa”.
Quindi, c’è un sensibile ritardo della convenzione (che sarebbe dovuta essere firmata già il 31 dicembre scorso, ndr). Pare, infatti, che Provincia e Regione non si stiano mettendo d’accordo, ma su cosa? Burocrazia? Soldi? Non è dato saperlo. “Io sono in continuo contatto con Regione e Provincia – ha spiegato la direttrice del Museo – e nessuno sa dirmi qualcosa in più. Però, la Regione mi ha assicurato che a breve dovrebbe avvenire il trasferimento. Lo spero. Ma tra il dire ed il fare…”.
Assodato il disagio in seno al personale ed ai fruitori tutti, resta da focalizzarsi su un altro punto, ossia il probabile danneggiamento dei reperti all’interno del museo Ribezzo. La struttura vanta senza alcun dubbio un patrimonio culturale di livello. I reperti nel suo interno, di grandissimo valore, sono oggetti di una delicatezza più unica che rara, tanto da avere bisogno di un microclima ideale: “Per ora, fortunatamente, non ci sono stati danni ai nostri reperti – ha concluso la Mannozzi – ma se la situazione non si risolve, non so cosa succederà a questi preziosi ritrovamenti, i quali potrebbero lesionarsi o creparsi”.
Infine, c’è il problema sicurezza; il contratto con la vigilanza è in scadenza, ma la Provincia, al momento, non ha dato segnali su un possibile rinnovo.
Pertanto, la palla passa da Ente ad Ente, ma nessuno dei due riesce a trovare un accordo sul passaggio delle funzioni. Stando così le cose, la competenza spetta alla Provincia, ancora detentrice delle funzioni del Museo.
Si auspica che il tutto rientri nel minor tempo possibile, per garantire efficienza ed il ripristino dei dovuti servizi. Le mere beghe politiche non fanno sicuramente bene alla cultura, troppo spesso usata con demagogia da chi, al contrario, dovrebbe tutelarla e valorizzarla.
Tommaso Lamarina Redazione |