OSTUNI – I poliziotti del Commissariato di Ostuni hanno eseguito un arresto ed una denuncia in flagranza di reato nel corso di un’unica e complessa operazione di controllo della giurisdizione di riferimento.
A finire in manette per il reato di evasione, il pluripregiudicato Paolo Punzi, 45 anni, personaggio dalla nutrita e gravosa storia criminale, mentre è stata denunciata a piede libero per il reato di furto aggravato di energia elettrica, la moglie dello stesso, F.P., anche lei 45enne, incensurata.
Nel corso dell’implementazione dei servizi rivolti alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, in particolare furti e rapine, un autovettura civetta della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato, ha intercettato nel centro cittadino, un ciclomotore con due soggetti a bordo, il cui passeggero posteriore, nonostante il casco, è stato riconosciuto quale il pluripregiudicato Punzi, noto – tra le altre cose agli operanti – per il suo regime di detenzione domiciliare in corso di espiazione.
Pertanto si è proceduto al suo controllo, nel corso del quale lo stesso, pur di sottrarsi alle proprie responsabilità, ha accampato scuse di circostanza e di facciata, del tutto infondate, sostenendo di essere stato da poco scarcerato.
Dopo non poche difficoltà, dovute ad un suo iniziale allontanamento a bordo del ciclomotore grazie alle favorevoli condizioni del traffico cittadino, è stato rintracciato e condotto in ufficio per gli ulteriori approfondimenti a suo carico.
Qui si è proceduto a trarlo in arresto in flagranza del reato di evasione dalla detenzione domiciliare, comunicando le acquisite evidenze probatorie al Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dottor Antonio Costantini che ne ha disposto nuovamente l’arresto domiciliare nella sua abitazione.
Inoltre, proprio nel corso della contestuale perquisizione presso l’abitazione di Punzi, l’attento ed esperto occhio del personale della Squadra Volante del Commissariato ostunese, si è accorto di alcune anomalie relative al contatore per la fornitura dell’energia elettrica.
In effetti gli ulteriori controlli eseguiti con l’ausilio di tecnici della società Enel S.p.a, hanno consentito di scoprire un marchingegno intramurario che alterava i regolari consumi e che, attraverso un interruttore azionabile all’occorrenza, permetteva di occultare lo stratagemma rendendolo non riconoscibile ad occhio nudo.
Il danno che veniva stimato è stato calcolato in oltre 6 mila euro.
Per questo, è stata denunciata alla competente Autorità giudiziaria per il reato pluriaggravato di furto di energia elettrica, la moglie di Punzi, incensurata.